Lo storico
Pappebrochio (Daniel Papebroch)
ci dà la traslazione in Gaeta del corpo di sant’Erasmo Vescovo di Formia al 2
giugno 920, che dicesi sia 30 anni dopo, che dai Saraceni su distrutta Formia
ed essendo Papa Giovanni, vescovo di Gaeta Buono. Di questo vescovo si fa
menzione in un altro antico monumento. Il gesuita Godefrido Enschenio, il 16 maggio,
pubblicò il seguente miracolo da Dio operato in Gaeta al sepolcro di santa
Eupuria. Un tal Martino Brittanico, quem
ego, dice lo scrittore, adhuc in vita
superslitem reperi, era da sei anni ridotto allo stato, ut crura semoribus, calcanea natibus
jungerentur e sì malconcio giaceva sotto il palazzo di Docibile figliuolo
del Patrizio Imperiale. Ebbe quivi una visione al principio della Quaresima e
in essa gli su intimato, che facesse a se venire il figlio del Patrizio e si facesse
dare i due di lui servi, Scerario e Sirmiperto, affinché lo portassero alla chiesa
di santa Maria, ove stando fino al Venerdì Santo, avrebbe la sanità. Docibile, figlio
di Giovanni Patrizio, benché deridesse tal visione, gli diede però i due servi,
che lo condussero a quella chiesa, ove nel Venerdì Santo, essendovi venuto il vescovo
Buono col prete Sasso ed avendo l’arciprete celebrata la Messa, si trovò in istante
sano perfettamente. Questo così strepitoso miracolo fu celebrato da un concorso
sterminato di genti. Aggiunge lo scrittore, che nostris quoque temporibus, nella festa di santa Eupuria, il 16 maggio,
il mare di Gaeta ebbe le acque dolci. L’Enschenio, dopo Ughelli, pose Buono vescovo
di Gaeta nell'anno 880 e volle di quel tempo il miracolo e che lo scrittore fiorisse
verso l’anno 900. Io credo di questi tempi così la traslazione di sant’Erasmo, come
il miracolo di santa Eupuria. In Gaeta era ancor vescovo Costantino nell’854 ed
a lui era succeduto Leone nell’860 ed a Leone successe Deusdedit, che era
nell'899. Le acque del mare di Gaeta si sperimentarono dolci nell’ anno 957 come
lo notò Leone Ostiense e ben si accorda col tempo. Il Pappebrochio al 2 giugno
narra l’invenzione e traslazione del corpo di sant’Erasmo: Cum ab Agarenorum exercitu destructae suissent Formiae, post annos XXX,
ma 30 anni dopo la traslazione, fatta da Formia a Gaeta, si sarebbe saputo il
luogo, dove era riposto e nella leggenda si dice che Bonus . . . requisivit exuvias. In un Cod. Ms. si dice: Ann. ab Inc. Dom. 856. Temporibus Gregorii
Papae IV et Joannis Magni Cajeta Patritii , distrutta Formia, ma Gregorio
IV era morto dall’anno 844. Notizie tratte dagli Annali critico-diplomatici del
Regno di Napoli della mezzana età, del padre Alessandro Di Meo della
congregazione del santissimo Redentore (Tomo quinto), stampato in Napoli, nel
1800, nella stamperia Simoniana.