lunedì 11 settembre 2023

Le piccole chiese di Minturno

… non sono escluse le piccole Chiese che esistono nelle adiacenze della nostra Città (Minturno), ma non tutte però sono nello stato di essere abilitate alle sacre funzioni. Abbiamo la Chiesa vetustissima di S. Maria di Bettelemme, detta pure della Fontana, che dal 1765 fino all'anno 1856 sempre interrottamente è stata governata dagli eremiti. Oggi resta in abbandono e tutta diruta, posta a discrezione degli uomini e degli animali; vi si osservano in vari punti delle pareti alcuni affreschi, che rappresentano la figura degli antichi Santi religiosi della Mercede, come pure sulla porta d'ingresso al di fuori si vede quello che rappresenta la Vergine SS. sotto il titolo della Libera. Questa Chiesa, quantunque sia d'incerta fondazione, pure si è riconosciuta come per fabbrica del secolo XI o XII, poiché se i Templari, che la custodivano fin dai primi tempi della loro istituzione, l'abbandonavano nell'anno 1312, quando vennero aboliti nel Concilio di Vienna, bisogna quindi ritenerla come assolutamente opera di quei secoli. Non sappiamo poi qual titolo assumesse questa Chiesa pria dell'anno 1438, ma si conosce che dopo l'anno 1439 fu detta S. Maria della Libera, perché nel tempo che la famosa pestilenza affliggeva la nostra città, tutti gli abitanti di Traetto portavansi in gran folla in questa Chiesa per invocare l'aiuto della Vergine; come di fatti ottenuta la grazia tutto il popolo cittadino diunitamente alle autorità civili ed ecclesiastiche andarono processionalmente a visitare questa Immagine, giusta quanto dal Memoriale del popolo si rileva. Anche nel cholera del 1837 tutti i nostri concittadini si portavano a pregare in questa Chiesa per essere liberati dal morbo asiatico; e tanta era la calca del popolo, che ingombrava tutta la Chiesa e lo spazio adiacente, protraendosi il continuo traffico fino alle ore tardissime della sera. Erano tempi di spavento e di lutto per i nostri maggiori. Al di sotto della Cavallerizza si vede l'altra Chiesa dedicata a S. Anna, la quale pria dell'anno 1839 era diruta e crollante, nel corso di quest'anno con elemosine raccolte da un nostro eremita concittadino, tal Raffaele Morelli, trapassato nel gennaio del 1873, venne restaurata, e posta nella più conveniente decenza da potersi eseguire qualsiasi funzione sacra, come attualmente la si vede. Più al di là di questa Chiesa verso occidente se ne osserva un'altra mal condizionata, tutta diruta e senza volta, dedicata a S. Maria Mater Domini. Più al di là verso Scauro ve n'è un'altra pur guasta e diroccata sotto il titolo di S. Domenico, nella quale un tempo vi si solennizzava una magnifica festa col concorso di tutti i circonvicini paesi, quando ricorreva la domenica fra l'ottava del Santo. Tutte queste Chiese rurali, ad eccezione di quella di S. Anna, facevano parte degli antichi benefici ecclesiastici, già di sopra trattati… (Da “Minturno e Traetto, svolgimenti storici antichi e moderni narrati da Francescantonio Riccardelli – Sacerdote traettano”. Tipografia Strada S. Gregorio Armeno 28, Napoli, anno 1873).