Per raccontare insieme come è
cambiata la città di Gaeta dalla fine della guerra ad oggi, Ernesto, Ente per
le Adozioni Internazionali in Ungheria, in collaborazione con il Comune di
Gaeta ha organizzato un incontro durante il quale i soci del “Centro Anziani
Serapo” hanno raccontato ai bambini del "Corso
di lettura e scrittura creativa” della parrocchia di San Paolo di Gaeta, il
dolore e la fatica di ricostruire il paese dopo le rovine procurate dai
bombardamenti. Attraverso una serie di immagini in bianco e nero i bambini
hanno raccolto la testimonianza dei “nonni” i quali hanno dato voce ai loro
ricordi, nonché alle loro esperienze rappresentando la sofferenza per quello
che era stato perso, distrutto ma anche la speranza e la voglia di ricominciare
e ricostruire. I bambini hanno ricordato che la Giornata della Memoria si
celebra ogni anno in tutto il mondo il 27 gennaio per commemorare le vittime
dell'Olocausto e, soprattutto, per interrogarsi sul perché della Shoah e della
discriminazione dell'uomo contro altri uomini. Durante l’evento, condotto
dalla insegnante Sonia Vagnani, volontaria dell’associazione "Ernesto" è stato realizzato
un lavoro grafico nel quale i bambini hanno raccolto delle foto che
rappresentano Gaeta dal dopoguerra ad oggi, commentate insieme agli ospiti del centro anziani. Sono state poi
inserite anche delle letture specifiche di brani, racconti e frasi
significative. Al termine dell’incontro la dottoressa Gianna Conte, presidente
della Commissione Cultura del Comune di Gaeta, ha consegnato ai bambini un
segnalibro con una frase-ricordo di Anna Frank ed un attestato di partecipazione
al presidente del "Centro
Anziani Serapo", Nicola
Spinosa, per la disponibilità e l’accoglienza. “Scopo di questo incontro – dice
la Conte - non è solo quello di
commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente ma anche ricordare che ogni giorno esistono
tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi”. Un momento,
dunque, per ricordare ma anche per approfondire e riflettere. “Consegnare ai
bambini una memoria storica del proprio territorio è il primo passo per
conoscerlo e aiutare gli altri a scoprirlo”; così la presidente di "Ernesto", avvocato Morena Grandi, spiega il perché di questo evento. “Per i bambini, che attraverso l’adozione
internazionale arrivano nel nostro paese, è molto importante apprendere la
storia del posto attraverso l’aiuto dei loro compagni: l’esplorazione, la
testimonianza , il racconto sono gli elementi principali per accoglierli in una
nuova comunità”. L’incontro si è concluso con una riflessione su un pensiero di
Anna Frank: “Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può
impedire che accada di nuovo”.
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