giovedì 15 dicembre 2022

Minturno: Italianistica ed Esterofilia della Lingua Italiana, 17 dicembre 2022.

Dino Artone

Sabato 17 dicembre, alle ore 11, nell'aula magna del Liceo Scientifico “Leon Battista Alberti” di Marina di Minturno, Piazzale Frasca, si terrà la prestigiosa ed autorevole conferenza letteraria "Italianistica ed Esterofilia della Lingua Italiana". L'incontro è organizzato dal Centro Studi “Aquadro” di Scauri e dal liceo “Alberti” e sarà aperto con i saluti del preside Amato Polidoro. Partecipano alla conferenza il dottor Dino Artone, medico chirurgo, scrittore pluripremiato, commediografo e la dott.ssa Rossella Serao, scrittrice, critico teatrale, docente e responsabile della formazione individuale presso il Centro. Modera l'incontro il dottor Alfonso Artone, direttore del Centro Studi “Aquadro” e Presidente del CSI, Centro Sportivo Italiano. Al termine dell'incontro ai ragazzi saranno donati libri del dottor Dino Artone.

sabato 6 agosto 2022

Un uomo che lottò per la nostra libertà (Tremensuoli in guerra) di Aurelio Carlino, 12 agosto 2022.

Rossella Serao e Aurelio Carlino




“Un uomo che lottò per la nostra libertà (Tremensuoli in guerra)” è il titolo del nuovo libro di Aurelio Carlino, edito da Armando Caramanica che sarà presentato venerdì 12 agosto 2022, alle ore 20:00, in Piazza Capo Trivio a Tremensuoli di Minturno (Latina). L’autore Aurelio Carlino, scrittore sensibile ed accorto, propone all’attenzione dei lettori il conflitto con una chiave di lettura che non è solo di allarme, ma anche di speranza e di solidarietà umana. Carlino ha pubblicato numerosi volumi, tra gli altri, nel 2013, “Tremensuoli - Amore di una Terra. Storia - Fede – Costumi” (Caramanica Editore) per testimoniare il suo attaccamento a Tremensuoli; è collaboratore di numerose riviste periodiche. Il volume esamina la biografia del soldato Marshall A. Webb del Kentucky, inquadrato nel 339° Reggimento di Fanteria della 5ª Armata degli U.S.A. Questi, nel marzo 1944 venne in Italia e partecipò alle battaglie delle truppe anglo-americane per lo sfondamento del forte schieramento di resistenza dell’esercito germanico: la famigerata linea “Gustav”; dopo nove mesi di duri e cruenti combattimenti giunse, l’11 marzo 1944 a Tremensuoli ed entrò in paese tra i liberatori. La serata inizierà con i saluti di don Alessandro Corrente, parroco della comunità di san Nicandro a Tremensuoli e del consigliere comunale Pietro Nicandro D'Acunto già assessore all’ambiente, sempre attento ai temi culturali e sociali di Tremensuoli. Parteciperà al tavolo dei lavori Aldo Lisetti, scrittore Generale di Corpo d'Armata dei Carabinieri nel ruolo d'Onore, per anni Dirigente Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha pubblicato oltre trenta volumi di saggi storici e racconti, e venti annuari monografici. Giovanni D’Onofrio, blogger, che pubblica con periodicità contenuti testuali o multimediali come video o podcast riguardante Tremensuoli. Antonio Sorgente, critico d’arte a Roma, già alto ufficiale della Guardia di Finanza – Tutela Opere Artistiche, minturnese doc, ma residente nella capitale. Acquisendo esperienza nel settore dell’arte, ha eseguito rilevanti recuperi di reperti archeologici sia in Italia sia all’Estero trafugati da musei e collezioni private. Ha pubblicato numerosi volumi dedicati all’arte. Moderatrice della serata sarà della dottoressa Rossella Serao, storica dell'arte, critica teatrale e collaboratrice della rivista di teatro “Sipario”, che ha curato la direzione artistica dell’evento. La manifestazione ha meritato il patrocinio del Comune di Minturno e la collaborazione della Provincia di Latina, dell’Associazione per l’Italia nel Mondo, della XVII Comunità Montana "Monti Aurunci", del Comitato di Quartiere Tremensuoli e della Casa Editrice Caramanica. Media partner Radio Antenna Verde. Info (Ufficio stampa): dott. Giovanni D’Onofrio (3475912752 - 3427546677) – tremensuoli@cheapnet.it

venerdì 5 agosto 2022

"in Tremensuoli di Minturno", un libro di Mario D'Onofrio, 11 agosto 2022.


La sera dell'11 agosto alle ore 20:00, in Piazza Capo Trivio a Tremensuoli di Minturno (Latina), si svolgerà la presentazione del libro di Mario D'Onofrio "in Tremensuoli di Minturno", Caramanica Editore. Sarà presente l’autore Mario D'Onofrio, già professore ordinario di Storia dell'arte medievale nella Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma. D'Onofrio è autore, tra l’altro, de "La cattedrale di Caserta Vecchia", "Roma e Aquisgrana". Parteciperà al tavolo dei lavori il poeta, drammaturgo, scrittore e critico letterario Pasquale Maffeo, autore di romanzi e di raccolte di racconti, oltre ai volumi di critica letteraria. Tra le sue opere maggiori, "La luna nel paniere", "L'angelo bizantino" (candidato al premio Strega) e "Poeti cristiani del Novecento, ricognizione e testi".

Altra presenza fondamentale è la dottoressa Eleonora Chinappi, dottore di ricerca in Storia dell'arte medievale, in questo periodo Assegnista di ricerca presso il dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma, autrice di saggi dedicati alla pittura e alla scultura e della monografia "Pittura murale di età angioina. Il Trecento da Aversa a Minturno".

Parteciperà il consigliere comunale Pietro Nicandro D'Acunto già assessore all’ambiente e il parroco della comunità di san Nicandro a Tremensuoli, don Alessandro Corrente.

Mediatore della rassegna sarà la dottoressa Rossella Serao, storica dell'arte, critica teatrale e collaboratrice della rivista di teatro “Sipario”. Seguirà un intermezzo musicale della giovane violinista Nicole Leccese, neo studentessa al Conservatorio "Respighi" di Latina, che eseguirà il concerto in La minore op. 3 n. 6 RV 356 di Antonio Vivaldi, quindi renderà omaggio la comunità di Tremensuoli con il tradizionale "Inno a San Nicandro" adattato per violino. La direzione artistica della serata è della dottoressa Rossella Serao. Media partner Radio Antenna Verde. Sponsor ufficiale dell’evento è Lexmedia di Roma di Roberto D’Onofrio. La rassegna ha meritato il patrocinio della Provincia di Latina, del Comune di Minturno, dell’Associazione per l’Italia nel Mondo, della XVII Comunità Montana "Monti Aurunci" e del Comitato di Quartiere Tremensuoli.

Info (Ufficio stampa): dott. Giovanni D’Onofrio (3475912752 - 3427546677) – tremensuoli@cheapnet.it


giovedì 7 luglio 2022

Un nuovo volto per la Biblioteca Comunale di Minturno

 



A gennaio il Comune di Minturno ha vinto il bando della Regione Lazio finalizzato alla valorizzazione dei luoghi della cultura. Grazie ai fondi ottenuti, che ammontano a 41.000 euro, la biblioteca comunale sarà ristrutturata e questo è indubbiamente motivo di soddisfazione per noi minturnesi. L’assessore alla cultura, Rita Alicandro, entusiasta per la lieta notizia, ci comunica il piano per investire al meglio i fondi della Regione: “Si procederà ad intervenire su misure di adeguamento della struttura”, nello specifico ci informa che, allo scopo di “garantire una migliore sicurezza e fruibilità”, punta al “potenziamento dell’impianto anti-incendio, un nuovo sistema di illuminazione e riscaldamento, controsoffittatura e arredamento”. L’assessore dimostra il suo interesse per le sorti della nostra biblioteca, in continuità con l’amministrazione precedente. È infatti grazie al suo predecessore, Immacolata Nuzzo, che il Comune di Minturno possiede una biblioteca, intitolata a Luigi Raus, maestro e scrittore minturnese. La biblioteca si trova all’interno della scuola primaria “Fedele”. Questa scelta distingue la nostra biblioteca da quelle dei comuni limitrofi ed è molto significativa: sorge proprio dove germoglia il seme della curiosità, della voglia di apprendere, di conoscere il mondo nel momento in cui vi si stanno muovendo i primi passi. Percorrendo il corridoio, si possono ammirare i disegni dei bambini, che suscitano tenerezza, mista alla nostalgia di quella spensierata età. Per un attimo si ha l’illusione di ritornare indietro nel tempo, ai nostri primi anni di vita, alla nostra creatività, a quegli stessi disegni che mostravamo fieri ai nostri genitori. Forse solo in quel periodo si impara qualcosa per puro desiderio di sapere, senza mirare ad alcun voto e la lettura è un mero piacere, scevra da considerazioni sul contesto storico-culturale, sulla caratterizzazione dei personaggi, sul messaggio veicolato dall’autore; per i bambini leggere è semplicemente immergersi in una storia che regala emozioni ed è proprio con quell’approccio che uno entra nella biblioteca comunale, nata nel 2006 ad uso degli alunni e degli insegnanti della scuola elementare ed ora accessibile al pubblico. L’apertura è stata inaugurata da Melania Mazzucco, scrittrice nota per aver vinto il “Premio Strega” nel 2003 con il romanzo “Vita”. Dal 2020, la biblioteca è diventata comunale e, nel mese di maggio 2021, è entrata a far parte del Sistema Bibliotecario Sud Pontino. Ciò è stato possibile grazie ad un protocollo d’intesa tra il Comune di Minturno, l’istituto “Fedele” e l’associazione “Amici del libro” che ha sostenuto il progetto fin dal principio e che tuttora contribuisce al funzionamento della biblioteca. Questa, infatti, è aperta di mattina ad uso esclusivo dei bambini, mentre il pomeriggio è gestita dai volontari della suddetta associazione. Ad accogliere il pubblico c’è Chiara Troisi, collaboratrice degli “Amici del libro” ed addetta alla catalogazione dei libri. Il patrimonio librario è notevole ed è stato ampliato man mano grazie ai contributi elargiti dal Comune e dalla Regione Lazio e da donazioni da parte di privati. Questo testimonia il coinvolgimento dei cittadini nel progetto, cui vogliono contribuire in prima persona, poiché riconoscono l’importanza di avere nel proprio territorio un ambiente in cui possono per un istante liberarsi dal ritmo frenetico della vita quotidiana, per entrare in contatto con il proprio mondo interiore che si arricchisce così di nuove riflessioni scaturite dalla lettura di un libro, inoltre, la biblioteca è anche uno spazio di condivisione dei propri interessi, di incontro e scambio di idee. Come evidenzia Chiara, infatti, “la biblioteca da molti è vista come un luogo polveroso e morto, mentre non c’è luogo più pieno di vita”. D’altronde grazie ai libri possiamo conoscere idealmente l’autore e vivere le esperienze dei personaggi pagina dopo pagina, spesso ci riconosciamo nel loro vissuto, nei loro pensieri e atteggiamenti e, in virtù di questo, conosciamo meglio anche noi stessi. Per questo motivo la biblioteca non è soltanto un luogo di diffusione della cultura, ma soprattutto di crescita e di autoconsapevolezza. Ecco perché è fondamentale per i bambini, che sono stimolati a leggere grazie ad apposite iniziative, come “Senti chi legge”: un progetto che prevede la lettura di romanzi ai più piccoli, i quali sono invitati a sedersi a terra su un tappeto, così si sentono a proprio agio, pronti per ascoltare storie e fantasticarci sopra. Un altro progetto degno di nota è “Nati per leggere”, volto ad educare i bambini alla lettura. La nostra biblioteca offre dunque molti servizi per l’infanzia, ma anche per tutte le fasce d’età, infatti ospita anche convegni ed è sede di rappresentazioni teatrali e presentazioni di libri, ma la peculiarità della biblioteca “Raus” è suggerita dal nome stesso: questa, infatti, ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare gli scrittori di Minturno. Tra opere di letteratura antica e contemporanea, classificate in base alle tematiche affrontate, spiccano quelle degli autori locali che sono state diligentemente collocate da Chiara su uno scaffale a loro riservato. Tra gli autori minturnesi, sono presenti Cristoforo Sparagna e Filippo Signore. Quest’ultimo è un insegnante di latino e greco, noto per aver scritto un libro che analizza l’etimologia di parole inglesi derivate dal greco. Molti testi sono stati stampati dalla casa editrice minturnese “Arti Grafiche Caramanica” e, fra i tanti, ricordiamo quelli di Dino Artone, medico di professione e scrittore per passione. È un autore molto prolifico, tant’è vero che le sue opere occupano uno scaffale a parte. Lui si distingue per la sperimentazione di vari generi letterari, come ad esempio un giallo storico intitolato “Un giallo nell’Atene del IV secolo”, ma ha scritto anche “Romanzo preistorico”, “Lo Zibaldino, biografia a gogò” e “La bisbetica romana, libera versione in italiano e romanesco” da cui si evince un interesse linguistico unito a quello letterario. Un suo libro, “Quatto de nui”, pubblicato nel 1983, appartenente al genere teatrale della farsa e rivolto all’amministrazione comunale dell’epoca, è stato rappresentato nel 2019 nella Parrocchia Sant’Albina di Scauri proprio dai membri dell’amministrazione attuale, tra i quali il sindaco Gerardo Stefanelli.  Alla luce di tutto ciò, si può concordare con l’assessore Rita Alicandro sul fatto che “il nostro territorio è ricco di fermenti culturali, non è un territorio spento, sopito da questo punto di vista”, quindi non resta altro da fare che valorizzarlo, a partire dalla biblioteca comunale. Questa è già di per sé un luogo gradevole, ma lo sarà ancora di più con gli interventi da lei proposti: il nuovo sistema di illuminazione garantirà una maggiore visibilità (il che è indispensabile se uno sta per molto tempo chino a leggere, ndr) e sarà ancora più piacevole immergersi nella lettura di un buon libro se l’ambiente circostante è adeguatamente riscaldato nel periodo invernale.

Michela Guerra

sabato 14 maggio 2022

Il Latium di Daniele Baldassarre.


Il legame di Daniele Baldassarre con questa Terra, che nell’antichità si chiamava Latium, ha inizio il 3 dicembre del 1955 a Fiuggi, già Anticoli di Campagna, con radici paterne a Vico nel Lazio. Daniele ricorda ancora donne alla fontana con le conche in rame, gli animali da soma, la trebbiatura sull’aia e qualche vecchio con le cioce e gli indumenti tipici della tradizione. Ha poi seguito l’intero corso degli studi a Roma, allievo tra gli altri di Luigi Pellegrin e Guglielmo De Angelis D’Ossat, fino alla laurea in architettura nel 1982. Durante gli anni universitari ha approfondito gli aspetti della teoria e storia dell’arte, avvicinandosi al mondo della critica sotto la guida esperta di Filiberto Menna. Dopo un lungo periodo quale assistente di Ermanno Leschiutta (con il quale lavorò anche ad un volume illustrato su testi di critica architettonica di Lorenzo Berni) e quindi un’esperienza, breve ma certo ricca di fermenti, nello studio “Granma” al fianco di Massimiliano Fuksas e Annamaria Sacconi; alla metà degli anni ’80 il ritorno a Fiuggi. Qui ormai opera in prevalenza, seppur tuttora affascinato dagli sviluppi nel panorama dell’architettura internazionale, in special modo quella giapponese. Certo gli studi, le esperienze giovanili romane, gli incontri, i viaggi, hanno portato ad impegnarsi in più campi, con medesima intensità: Dalla progettazione con Fuksas, alla ricerca con Leschiutta; dagli allestimenti espositivi, con l’iniziazione esperta di Maurizio Di Puolo nel 1983, alle mostre di scultura per Ugo Attardi ed Angelo Canevari; dalla fotografia, con i suggerimenti amichevoli di Franco Fontana, all’incisione con Angelo Gabbanini e Gaetano Pompa. Oltre alle collaborazioni con Pedro Cano e Nicola Carrino, lunghe amicizie con Marco Gizzi, Guglielmo Coluzzi, Sandro Scascitelli, Sergio Toppi, Antonio Fiore, Patrick Alò, Giovanni Fontana, Piero Fantastichini e Jago. Poi l’incontro con Vincenzo De Caprio e l’odepòrica (Studio della letteratura di viaggio), con Renato Mammucari, Pier Andrea De Rosa, Marcello Carlino. Tutto ciò ha lasciato in Daniele Baldassarre una passione multidisciplinare, che permea l’approccio  all’architettura. Con tali interessi, nel 2002 aveva creato nel centro storico anticolano un punto d’incontro espositivo ed archivio informatico dedicato al territorio: La Bottega della Memoria. Negli ultimi decenni dunque, pur venendo da oltre un trentennio vissuto nell’Urbe Caput Mundi, col suo complesso e stratificato, grandioso campionario architettonico ed artistico è stato inversamente attratto dalla semplicità, solo apparente, del “Piccolo mondo antico” delle sue radici. Oltre a quelle sue “Mirabilia” storicamente celebrate ormai da millenni – come le mura poligonali alle quali ha dedicato molti dei suoi studi - lo affascinano tante opere forse misconosciute, manufatti che si distinguono dal panorama edilizio circostante, nonostante dimensioni piuttosto ridotte, per la loro evidente “singolarità”: nell’aspetto esteriore; nel ricorso a lontane tradizioni costruttive; nelle desuete destinazioni d’uso, ormai perse nel passato; nel valore unico, sacrale e/o identitàrio, che loro attribuisce ognuna delle comunità cittadine che le hanno in secolare custodia. Piccoli gioielli incastonati in paesaggi non di rado intatti, come le Mura ciclopiche di Pyrae a Scauri di Minturno, la “Porta aurea” a Castellonorato di Formia, Via delle Mura Ciclopiche sempre a Formia e quelle di Gaeta, Itri, Ponza e Sperlonga o nel tessuto urbano dei centri, avviati però talvolta a una non accettabile, incomprensibile dimenticanza. In primis si presenta allora nelle sue pubblicazioni una decisa volontà documentaria, per concorrere insieme agli altri studiosi del Lazio meridionale a una continua divulgazione e tutela della sua davvero peculiare realtà. Nondimeno, gli “appunti di viaggio” gli hanno dato l’opportunità di riconsiderare la personale visione del “fare architettura”, suggerendo come si dovrebbe agire sul territorio: Costruendo ove possibile il veramente necessario alle esigenze contemporanee e cercando parallelamente di recuperare l’originale patrimonio esistente; progettando peraltro in modo sostenibile, nei materiali e nei volumi, in coerenza con la diversa natura di ogni sito. Ritornando così a rispettare il mutevole “nume tutelare del luogo”, quel genius loci spesso ignorato nell’odierno Latium.


giovedì 5 maggio 2022

Scauri: Mostra di pittura “Il mare, i colori, l’amore”, dal 5 al 12 maggio 2022.







Le bellissime sale con vetrate sul mare del Wave sul lungomare di Scauri, locale “cult” della movida del Lazio meridionale, ospiteranno i dipinti della pittrice Filomena Vezza e del pittore Angelo Silvio Lorenzo Ionta, in arte ASLI, entrambi artisti “figurativi”. La mostra sarà aperta al pubblico e si svolgerà dal 5 al 12 maggio 2022, Il tema dell’esposizione è “Il mare, i colori, l’amore”, sviluppato dai “ritratti” e dai “paesaggi” di Filomena Vezza e dal “POP”, i “notturni” e le “marine” di ASLI. L’inaugurazione si terrà venerdì 6 maggio, alle ore 19:00. Il critico d'arte che presenterà gli artisti ed i dipinti esposti sarà il maestro Massimo Patrone Griffi, Duca di Roscigno e Sacco, noto pittore e scultore della Capitale, da tempo residente a Formia, della famiglia del grande Giuseppe Patroni Griffi, famoso regista, drammaturgo e scrittore, nato a Napoli nel 1921, uno delle personalità più versatili del panorama culturale italiano del secondo Novecento. Sempre durante l’inaugurazione,  la dottoressa Rossella Serao, scrittrice, storica dell'arte, storica del teatro, critico teatrale e collaboratrice della nota rivista teatrale "Sipario", consegnerà un dipinto di ASLI al dottor Angelo Borrelli, già Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, distintosi per l'impegno profuso nella gestione della pandemia da Covid 19 e per i molteplici interventi portati a termine a seguito dei nefasti terremoti che hanno colpito il nostro territorio nazionale, da ultimo i terremoti di  Amatrice-Arquata del Tronto-Accumoli del 2016 (che vide 62 Comuni compresi nel cratere sismico) e di Ischia del 2017. A coordinare i diversi interventi della serata sarà la dottoressa Marianna Rossi, eccellenza nel campo musicale internazionale e docente presso il Conservatorio di Musica di Frosinone. Gli organizzatori dell’evento sono grati alla famiglia Uttaro, gestori del lido del Sole, per la sensibilità all’arte e la disponibilità dimostrata nell’ospitare l’esibizione pittorica.

Gli artisti:

Filomena Vezza nata a Minturno (Latina) sin dall’infanzia si mostra attratta dal colore, di cui intuisce le infinite e sterminate possibilità. È allieva di Fernando Masi, autore irpino celebre per i lavori ispirati al mondo Ferrari. L’incontro con il Maestro si rivela prezioso e costituisce per la nostra un momento di sublimazione della propria arte; la sensibilità intrinseca ed il bagaglio tecnico acquisito le consentono di muoversi disinvolta nella figurazione: temi ricorrenti sono la natura morta, il paesaggio naturale e la figura umana, interpretati rifuggendo un realismo tout court. Tali opere si distinguono per l’eleganza e l’armonia del tratto e portano in scena un vivace cromatismo: esse preparano il terreno a ciò che costituisce la summa della sua poetica, il progetto denominato “Porto un cuore”. Trattasi di una performance di “Action Painting” immersiva, carica di suggestioni ed in grado di regalare intense emozioni ai fruitori, una sorta di rituale sciamanico durante il quale la pittrice è mossa da pulsanti energie, interiori e metafisiche al contempo. Come affermato dalla pittrice stessa: “Quando il colore parte dal cuore, allora l’arte diventa sentimento. Ecco come dipingo: bando ai pennelli, dolcemente accarezzo le tele bianche, con le mani ne plasmo figure e colori. È come una magia: colgo il colore direttamente dalla tavolozza e lo stendo d’impulso, come un gesto istintivo d’amore”. Tra le sue più importanti mostre, si ricordi quella presso il Palazzo del Parlamento europeo, a Brusselle (Belgio), dove ha esposto insieme a Masi, nel 2016, inoltre ha performato durante la mostra “Art-e Passione e Arte” (in collaborazione con il Ferrari Club di Fiuggi), presso il chiostro di Sant’Agostino di Veroli (Frosinone) e presso l’anfiteatro di Teano (Caserta), in occasione dell’omaggio al compianto maestro Ennio Morricone da parte dell’orchestra sinfonica di Giorgio Proietti, con la collaborazione dell’associazione Atopon. Entrambi gli eventi risalgono al 2021. Di recente è stata impegnata per una mostra ed una performance pittorica a Portofino (Genova).Attualmente Filomena Vezza vive e lavora a Santi Cosma e Damiano (Latina), in prossimità del mare, inesauribile fonte d’ ispirazione per i suoi lavori.

Angelo Silvio Lorenzo Ionta, in arte ASLI (dalle iniziali del suo nome) è un pittore autodidatta, figurativo e pop. Nato a Formia (Latina) l'11 agosto 1961, è un dirigente della Pubblica Amministrazione, vive e lavora a Roma. Angelo Silvio Lorenzo Ionta, in arte ASLI, è un  pittore nato a Formia, l’11 agosto 1961, attualmente dirigente della Pubblica Amministrazione, che vive tra Roma e Scauri. Pittore autodidatta apprezzato dalla critica per uno stile riconoscibile, semplice, ma soprattutto, mai scontato. ASLI dipinge sia per immortalare le sue “emozioni”, sia per la tensione emotiva che prova nell’affrontare una nuova sfida. All’inizio di ogni dipinto, infatti, vede la tela come un grande campo di battaglia, avvolto da una spessa nebbia bianca, abitato da valorosi guerrieri, dai nomi altisonanti, Anatomia, Chiaroscuro, Prospettiva, Cromatismo. Questi valorosi guerrieri, terrore di ogni pittore, impongono inesorabilmente il loro rispetto, ma quando alla fine, dopo tanto patire, ti lasciano passare vedi il tuo pensiero immortalato sulla tela. Per questo dipinge, animato da irrazionale passione, spronando a sempre ben fare colori, gaiezza e idea di movimento. ASLI non imita nessuno, non assomiglia a nessuno, non richiama l’operato di nessuno. Ha partecipato a numerose mostre, personali e collettive, in Italia ed all’estero. Molti i suoi dipinti sono esposti in “Luoghi pubblici”, come nella hall del Parker Hotel di Brusselle (Belgio), nella sede della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) a Roma, presso Palazzo Salerno a Napoli e presso le sedi dei Comuni di Viterbo, Castelforte e Cassino.

Info: www.facebook.com/aslipittore – 3476556455 – asli.thepainter@gmail.com

sabato 16 aprile 2022

Come un grappolo d’uva di Carmen Sparagna


Con grande piacere voglio presentare il libro della scrittrice di Scauri, Carmen Sparagna, dal titolo “Come un grappolo d’uva” (Casa editrice D’Arco di Formia), pubblicato qualche giorno prima di Natale 2021. Questa raccolta poetica segue l’uscita del suo primo libro “La mia vecchia Scauri” pubblicato nel 2006, nel quale ricorda la sua infanzia con foto in bianco e nero e descrive i personaggi della cittadina balneare che fanno parte dei ricordi popolari di molti scauresi. Carmen da molti anni scrive racconti e poesie nelle quali troviamo molto di se stessa e della vita quotidiana di tutti noi. La raccolta di poesie “Come un grappolo d’uva” Sparagna ha voluto dedicarla a tutti quelli che gli sono rimasti nel cuore, ai parenti più cari, al marito ed alla figlia sempre pronti ad incoraggiarla. I versi di Carmen fanno talvolta commuovere il lettore, specie quando parla di Yara Gambirasio o quando tratta argomenti esistenziali come nella poesia “Natura matrigna” accostabile al grande Leopardi. Le sue creazioni nascono dal cuore e quando l’inchiostro della sua penna le trasferisce sui fogli di carta Carmen è felice, compensando a volte, un vuoto interiore. Ha partecipato a varie manifestazioni locali come Scauritanum e Premio Dragut, riscuotendo un notevole successo. Il volume si può acquistare sia presso l’edicola “Sfogliando” a Scauri e sia al caffé “Inkanto” a Maranola di Formia. Per contattare l’autrice: carspar47@gmail.com.

Propongo ai lettori una poesia di Carmen Sparagna che ha dedicato alla sua Scauri dal titolo “La nostra spiaggia”:

Quel vecchio tronco abbandonato sulla riva

oggi non era più là,

dove ci fermavamo per godere il sole.

Oggi su quella spiaggia due bimbette giocavano

riempiendo secchielli di sabbia

sotto gli occhi amorevoli

di una mamma e di un nonno.

Ho sentito chiamare il tuo nome Mirjam! ad alta voce

contro il rumore del mare

ed il mio cuore ha palpitato per un attimo,

ma ho coperto l’emozione

sotto l’ala della paglia calata sugli occhi,

stesa sotto il sole caldissimo

come quei giorni con te.

Avrei voluto avvicinarmi a quella gente,

trovare un’occasione per fare un sorriso

a quelle bimbe bionde com’eri tu da piccola,

ma non l’ho fatto, rimanendo in silenzio

a guardare quell’immagine dolcissima da invidiare.

E sono andata via quasi furtivamente

senza salutare nessuno

come una sconosciuta bagnante di passaggio

su quella spiaggia che sentivo mia.

mercoledì 6 aprile 2022

Pontecagnano Faiano (SA): "A cena con" Valentino Tafuri, 11 aprile 2022.

Lunedì 11 aprile, alle ore 19:30, da In Cibum – la Scuola di Alta Formazione Gastronomica andrà in scena l’appuntamento “A cena con”, un gala di fundraising promosso dall’Associazione di promozione Sociale Fortis e dall’Istituto che ospiterà la serata. Presso la scuola, situata a Pontecagnano Faiano (Salerno), si potranno degustare le specialità preparate in esclusiva da otto professionisti della ristorazione, tra cui Valentino Tafuri, pizzaiolo e panificatore, patron del pizzificio “3 Voglie” di Battipaglia (Salerno) e tra i coordinatori didattici della scuola In Cibum, per il reparto pizzeria e forno. “È un enorme piacere per me poter partecipare a questa serata. Ci sono tanti professionisti e chef esperti: collaborare con loro per me sarà un onore. Farlo per destinare delle borse di studio a chi se lo merita credo sia una cosa molto bella” ha detto Valentino Tafuri.  Per la cena, Tafuri proporrà un aperitivo con il Casatiello a due impasti con fontina, salame sette corde, pecorino e pere, il Quadrotto Moris con farina, granella e pasta di pistacchio nell’impasto e senape di Digione, maionese, zeste di limone e mortadella Bologna IGP nel condimento e, infine, una Pizza a sorpresa. A fare gli onori di casa saranno gli chef Cristian Torsiello (coordinatore corso Chef In Formazione) e Marco Cefalo (resident della Scuola In Cibum) che, con il direttore della Scuola Mariagiovanna Sansone, hanno ripreso il progetto “Talent Scouting”, attraverso il quale sostengono i giovani talenti che sognano di diventare affermati professionisti della ristorazione. Grazie alla collaborazione di partner e finanziatori, l’Associazione di promozione Sociale Fortis assegnerà borse di studio a giovani inoccupati tra i 18 e i 29 anni, che intendono acquisire una professionalità riconosciuta, supportandoli attraverso percorsi formativi altamente specializzati. Agli ospiti sarà proposto un tour gastronomico tra i vari laboratori con tappe a tema e, oltre a Tafuri, saranno presenti Cristiano Tomei, Giuseppe Iannotti, Fabrizio Mellino, Domenico Iavarone, Tommaso Foglia, Francesco Martucci e Carmen Vecchione. A occuparsi del servizio in sala, invece, ci saranno gli allievi di Intrecci, la prima Accademia di Alta Formazione di Sala fondata dalle sorelle Cotarella. Per partecipare alla cena, è necessaria una donazione che andrà a supportare la borsa di studio. I posti sono limitati e, per prenotare, si può contattare l’Associazione tramite la mail info@associazionefortis.org o il numero di telefono 3929740290.

In Cibum: Via Leonardo da Vinci, 17/A, Pontecagnano Faiano (Salerno).

domenica 3 aprile 2022

Sujo nella storia.

Sujo, terra in provincia di Terra di Lavoro, in diocesi di Gaeta, distante da Napoli miglia 65 e 17 da detta città di Gaeta. Nel 1023 possedendosi per metà da Ugone di Gaeta fu donata al monastero di Montecasino e chiamasi Castello di Sujo, donazione che rinnovò nel 1040. Nel 1069 vi fu solennizzato uno strumento di vendita e si dice Castro Sujo. Ricardo Dell’Aquila duca di Gaeta vi possedeva due molini, i quali avendoli donati ad Alberto vescovo di Gaeta, si dice essere quelli siti in Castro Suio. Quando Roberto principe di Capua, lo donò al monastero di Montecasino, come l’aveva posseduta Riccardo Dell’Aquila, la chiama Castro Suio. … Questa terra vedesi edificata in luogo montuoso, ove l’aria non respirasi niente salubre a cagione del Garigliano. Questo fiume scorre colà tra due catene di monti distaccate al quanto dagli Appennini, una che comincia non molto lontano da Sangermano e si dirige verso Rocca Monfina, Sessa e altra che presenta un angolo in Sujo e va verso Castelforte, Trajetto, Roccaguglielmo. Questi monti non sono che esplosioni vulcaniche. Secondo avvisa Girolamo Perrotta tremarono per lo corso di 50 e più giorni dal dì 8 febbraio del 1728, ma quel che dimostra l'attuale esistenza di un fuoco sotterraneo in quei luoghi, si è quella delle molte acque medicinali fredde e termali, delle quali ha scritto bene Vittorio di Monaco professor di medicina. Le suddette acque sorgono nella valle ai lati del fiume e propriamente nei luoghi che appellano la Mola Salomone, l’Inferno, Sant’Antonio Abbate, Sant’Egidio, il Molino dell’Aglio, gli Aspidi, i Catapani e Sujo. Le medesime sono valevoli alle guarigioni di molti mali. Le termali calde forse furono note agli antichi, come tuttavia esistono gli avanzi delle terme. Pretende il sullodato di Monaco che Plotino, celebre filosofo della setta platonica, scelta si avesse in Campania Felice questo luogo appunto per l’uso dei bagni. Prima di lui il Pellegrino ed il Perrotta si avvisarono, che di queste acque valute se ne fossero gli antichi per l’uso dei bagni. Il detto di Monaco ha poi analizzato tutte queste acque ed adattate all’uso medico. Sono celebri i suoi conti nell’età di mezzo. Rainerio conte, figlio di Leone ipate di Gaeta, marito di Mira, signoreggiò in Sujo nel 1040, insieme con Leone, o Landolfo figlio di Docibile conte, con Giovanni figlio del suddivisato Ugone conte e marito di Sikelgrima e con Pietro e Giovanni figli di Pietro tutti fratelli e nipoti. Nel 1068 Loffredo Monio era signore di Sujo e non già dal 1080, come nota Trojano Spinelli, portando valevole documento in contrario il Federici e meglio va detta Losfrida, soprannominato Ridello e dominò anche in Pontecorvo. La possedé poi Riccardo Dell’Aquila; indi la possedé Andrea suo figlio. Nel 1115 Alessandro secondo marito di Rangarda o Ringarda stata prima moglie di Riccardo Dell’Aquila fu preso da quel di Sujo e la diedero al monastero di Montecasino. I monaci di Montecasino ebbero la conferma del castello di Sujo da Riccardo figlio di Bartolommeo di Carinola che contendeva con Rangarda moglie di Alessandro e nel 1117 Roberto principe di Capua concedette il detto castello nella stessa maniera, che lo aveva tenuto Riccardo Dell'Aquila ed Andrea suo figlio. Adenulfo conte riceve il castello di Sujo dal monastero di Montecasino in scambio di Piedimonte.

(Notizie tratte dal “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani a Sua Maestà Ferdinando IV Re delle Due Sicilie – Tomo IX – Napoli 1805).

 

mercoledì 16 marzo 2022

Intelligenza Collettiva – Il volto di Cassandra di Marco Ferretti

 


Lo scrittore anziate Marco Ferretti si presenta ai suoi lettori con una nuova pubblicazione dal titolo “Intelligenza Collettiva – Il volto di Cassandra”: Un giallo fantapolitico. Il romanzo, completato nel 2021 e pubblicato a gennaio 2022, nasce da un’idea risalente al 1995, durante il primo anno d’università. Tra il 2020 ed il 2070 un movimento civile, appunto“Intelligenza Collettiva” (nato in rete), contrasta i governi in nome di una politica basata sui bisogni delle masse. Per quanto regga l’intero pianeta, coesistono due blocchi continentali: La Nuova Alleanza e l’Alleanza Indo-Asiatica. Il surriscaldamento climatico produce un clima tropicale e, nonostante si utilizzino fonti energetiche alternative, il loro potenziamento è comunque causa d’inquinamento. La nuova società individualistica si raccoglie nelle città sociali, centri delle megalopoli, che vorrebbero assumere le funzioni di un’antica agorà, ma in realtà nascondono reintegratori per la riabilitazioni di criminali ed esclusi. Religioni e tradizioni arcaiche sono bandite e le comunità cristiane, musulmane ed ebraiche si raccolgono nell’Asia centrale. In questo scenario si muove la figura di un olo-educatore italiano con un passato di rifugiato dalla Grecia (ormai desertificata), in vicende che lo vedranno invischiato in una sordida storia di spionaggio. Marco Ferretti è laureato in sociologia ed ha sempre amato scrivere; oltre ai trattati inerenti la sua disciplina, si diletta di poesia, ma anche di narrativa, con un particolare trasporto per il genere “Fantasy”. In questi nuovo lavoro, sempre molto attento e sensibile, Marco esplora la condizione umana, immaginando un futuro che le sarà nemico. Sempre con Abra Books Editrice ha già pubblicato “Un giorno prima di tornare – Il canto di Ulisse”. Info: www.abrabooks.it/prodotto/marco-ferretti-intelligenza-collettiva.

martedì 8 marzo 2022

8 marzo 2022: Mimose presso le case di cura di Minturno.




8 marzo 2022: Giornata internazionale della donna Spi Cgil Sud Pontino in prima linea “Mimose presso le case di cura”, momento di festa. Non ci dobbiamo ricordare delle donne solo in questo momento. Il sindacato dei pensionati Cgil in prima linea anche in occasione dell'8 marzo. Come da tradizione lo Spi Cgil Sud Pontino ha portato con i suoi volontari le mimose presso le case di riposo nel Comune di Minturno (Latina), partecipando anche ad attività di intrattenimento, organizzate per allietare la giornata dei nostri anziani. Un momento di festa, ma soprattutto di riflessione. L'8 marzo è stato caratterizzato anche da piccoli gesti, che per chi li riceve significano molto. Asserisce Salvatore Pulvirenti, segretario generale SPI Cgil Sud Pontino: "Non ci dobbiamo ricordare delle donne solo in questa giornata, ma tutti i giorni. Lo SPI è sempre stato in difesa dei diritti delle donne, delle pensionate e delle anziane, discriminate socialmente ed economicamente, anche dopo la carriera professionale". “L'allarme sul divario fra pensionate e pensionati diventa ancora più significativo nell'ambito di una “festa” come l'8 marzo, che celebra il mondo femminile in tutta la sua complessità - sottolinea Pulvirenti -. Eppure l'attenzione, che si dedica alla donna in questa giornata speciale, non si traduce nella realtà in un miglioramento della sua condizione di vita. La politica sia nazionale sia locale non può non tenerne conto", ed aggiunge: “Noi, al di là delle tante iniziative proposte, poniamo tutto l'anno grande attenzione alle problematiche delle pensionate e delle donne anziane, in quanto fasce della popolazione più deboli e discriminate, soprattutto a livello economico. Vorremmo che anche la politica nazionale e regionale affrontassero con azioni concrete ed efficaci una questione che è fortemente sottovalutata e che continua a produrre ingiustizie e discriminazioni", infine riferisce il Segretario un messaggio di solidarietà e vicinanza alle donne costrette a scappare dalle aree di conflitto ed a quelle che stanno lottando in Ucraina e protestando in Russia.

domenica 6 marzo 2022

1951: Quando Scauri e Tremensuoli volevano staccarsi dal comune di Minturno.

Porto a conoscenza dei lettori della proposta di legge (1780) d’iniziativa del deputato Mario Lauro Pietrosanti (D.C.), datata 25 gennaio 1951, che chiedeva il distacco delle frazioni di Scauri, di Tremensuoli e località contermini, dal comune di Minturno, in provincia di Latina, e loro aggregazione in comune autonomo, con denominazione di “Scauri sul Golfo”. “La frazione di Scauri del comune di Minturno, in provincia di Latina, aspira vivamente, da tempo, ad essere eretta in comune autonomo. Tremensuoli, frazione anch'essa dello stesso comune, intende distaccarsi da questo, per essere aggregata, quale frazione dell'erigendo comune. Le ragioni di tale vivo desiderio sono varie, e tanto serie che meritano la più profonda considerazione. Le due frazioni, costruite nel piano, sulla marina suggestiva che rende denominazione appunto da Scauri. Ogni qualvolta debbono soddisfare esigenze inerenti atti dello stato civile e propri della vita comunale, debbono recarsi a Minturno, costruita su un colle, a circa cinque chilometri di distanza. In generale, data la scarsezza e la limitata frequenza dei mezzi, tale distanza deve essere o viene coperta a piedi dagli interessati. Da tale disagio emerge un primo motivo di aspirazione all'autonomia. Ma motivo più sentito ancora è la convinzione dagli abitanti delle predette frazioni, che il comune di Minturno abbia fin qui trascurato le loro esigenze, che vanno dall'approvvigionamento idrico, alle fognature, alle strade, alla sistemazione dei marciapiedi ed anche dei giardini pubblici. A quest'ultimo proposito occorre tener presente che Scauri è a mezza strada, si può dire, tra Roma e Napoli. E' servita dalla direttissima che collega rapidamente queste due grandi città con frequenti fermate a Scauri, specie nel periodo estivo, di treni che, da Roma e da Napoli, lasciano discendere una grande  quantità di villeggianti. La Via Appia taglia in due il paese, che è formato da una serie lunga e continua, caratteristica, di case, di campagna, di ville e villette che si allineano, distanziate l’una dall'altra, su detta via, in prospicenza di un mare, nel quale sono rare le tempeste, perché riparato in un golfo, un capo del quale è il suggestivissimo e noto Monte d'Argento. La spiaggia è larga e dotata di una morbida rena bionda, il mare degrada lentamente verso le profondità. Si tratta di una delle più belle spiagge della provincia di Latina, a carattere familiare, tranquilla e sicura, in cui convengono non solo villeggianti di detta provincia, ma anche moltissimi altri della finitima provincia di Frosinone, oltre che famiglie romane e napoletane. I problemi, quindi, innanzi accennati vanno risolti rapidamente, onde non sviare e far disperdere queste correnti turistiche, annuali, che sono fonte di commercio e di introiti considerevolissimi e ragione di vita per molti cittadini delle due frazioni. Ritengono i predetti abitanti che questi problemi, che li riguardano da vicino, siano stati ignorati da Minturno o quasi, nonostante la larghezza dei tributi da loro fin qui versati nelle casse comunali. Vero o non tale addebito, fondata o non tale convinzione, non vi è dubbio che, una amministrazione locale senta più direttamente la necessità e l'urgenza di risolvere alcuni problemi cittadini nei quali si imbatte in ogni ora del giorno. D'altra parte le fonti alle quali il nuovo comune attingerebbe i mezzi economici per far fronte alle esigenze cittadine sono notevoli e di tutto riposo. La popolazione contribuente del comune risulterà di 3.375 abitanti, come dai dati desunti dalla pratica istruita presso l'amministrazione provinciale di Latina del 1947. Di questi 2.089 residenti in Scauri e 1.294 in Tremensuoli. Si tratta di una popolazione attiva e laboriosa, che in gran parte trae la sua ragione di vita nel ferace retroterra, posto a colture varie, ma tutte redditizie, di agrumeti, vigneti, oliveti, orti irrigui, e frutteti. Varie sono le industrie tra cui fiorente quella dei laterizi. La corrente turistica stagionale aumenta, come si e detto, in modo considerevolissimo i redditi degli abitanti di tutte le categorie ed i gettiti dei tributi. Il parere espresso dal funzionario che la prefettura di Latina delegò ad istruire la domanda di autonomia proposta dalle due frazioni, è stata favorevole, tenuto conto appunto delle possibilità economiche dell'erigendo comune. La Deputazione provinciale di Latina, con sua motivata deliberazione il 4 dicembre 1947, pur nella opposizione naturale, spiegabile, del consiglio  comunale di Minturno, diede il suo parere favorevole. Il comune di Minturno potrà proseguire a vivere con i tributi e proventi propri, né viene in alcun modo minacciato nella sua vita e vitalità amministrativa. Insostenibile però appare e si manifesta un'ulteriore unione come l’attuale, tra popolazioni diverse per orientamenti, economie, ed esigenze. Con l'autonomia, oltre tutto, si eliminano ragioni di attrito e di emulazione, che è necessario sedare. Del resto, Scauri e Tremensuoli avendone tutti i requisiti di legge, vi domandano, onorevoli colleghi, in  grazia  di quel principio notevole e benefico di autonomia di cui tanto si parla, la loro autonomia, ed e perciò, di conseguenza, che a mio mezzo, ci permettiamo di chiedervi l'approvazione della presente proposta  di  legge”.

PROPOSTA DI LEGGE

  

ART. 1.

 

La frazione di Scauri del comune di Minturno, in provincia di Latina, e distaccata da detto comune ed e eretta in comune autonomo, con la denominazione «Comune di Scauri sul Golfo».

 

ART. 2.

La frazione di Tremensuoli e località contermini sono distaccate dal comune di Minturno in provincia di Latina ed aggregate al comune di Scauri sul Golfo.

 

ART. 3.

Il Governo della Repubblica è autorizzato ad emanare tutte le disposizioni atte e necessarie alla esecuzione della presente legge.

 

 

La proposta di legge fu bocciata e dunque sia Scauri sia Tremensuoli sono rimaste nel comune di Minturno. Chissà se oggi con la legge stata approvata il comune di Scauri sul Golfo sarebbe il fiore all’occhiello del Lazio meridionale; non lo sapremo mai.


sabato 12 febbraio 2022

Le perle del Litorale: Viaggio nelle terre di Ulisse e di Enea (di Vera Iafrate).

Anzio

Circeo

Formia


Lavinio

Nettuno

Terracina



















Il Lazio è terra di meraviglie. Il Lazio meridionale, in particolare, è ricco di sorprese. Non per niente i romani lo avevano adibito a dimora vacanziera; il loro progenitore Enea, lo aveva scelto per fondare il suo nuovo regno e Ulisse, eroe astuto, scaltro e abile viaggiatore, vi passò “lunghi soggiorni”. Da un punto di vista geografico-ambientale, economico, sociale e culturale, il Basso Lazio, anche se composto da due province, è come se fosse un unico territorio, un continuum in cui si conserva storia e tradizione, mitologia e leggende. Il tutto racchiuso in uno scrigno di macchia mediterranea. La provincia di Latina che si estende su una superficie di 2.250 kmq racchiude in nuce tutte le caratteristiche del Bel Paese. Il suo vasto territorio composto da mare, monti, isole, stazioni termali, parchi e oasi nazionali- regionali; le sue origini ancorate a numerose leggende; la sua storia antica i monumenti archeologici e medievali la rendono un’incredibile attrattiva turistica ed è grazie al turismo, stagionale ma anche escursionistico, che conserva ottimi posti nella classifica delle aree geografiche italiane più visitate. Sarà per l’attenzione particolare all’ambiente, sarà per la presenza dei parchi o per i cibi,  la provincia di Latina (dalla Ciociaria alla Riviera di Ulisse) è una di quelle zone che aiutano l’Italia a mantenere alto il suo nome: si hanno oggi quattro milioni di eco-turisti in Italia ed il turismo eno-gastronomico secondo il WTTC (World Travel Tourism Council) è aumentato del 6%. Un importante dato da non sottovalutare in un momento di crisi del settore turistico nella Penisola. Un piccolo viaggio attraverso la Riviera di Ulisse è dunque d’obbligo. Così ci siamo lasciati ammaliare da questa terra e abbiamo visitato alcuni dei luoghi più suggestivi della costa, in particolar modo Gaeta ed il Circeo. Abbiamo seguito le rotte degli eroi mitologici che isola dopo isola, capo dopo capo, lasciate le acque dell’Egeo e sospinti dal Fato, spiegarono le vele al vento del Tirreno e ormeggiarono le loro navi su questi lidi. Partiamo dal Golfo di Gaeta, dove il bellissimo principe di Troia, Enea, sostò prima di raggiungere Anzio, combattere contro Turno, sposare Lavinia e creare il nuovo regno da cui nacque il glorioso impero romano. A Gaeta, Enea perse una importante figura di riferimento, come racconta Virgilio, la nutrice Cajeta, da cui prenderebbe il nome la cittadina. Anche Ulisse fece tappa a Gaeta, ma solo per rifornirsi d’acqua alla fons Artakie. Gaeta, scelta dai romani come porto e sobborgo della vicina Formia, residenza estiva della nobiltà romana e degli imperatori,  sorge sullo sperone roccioso di Monte Orlando, tra baie, calette, scogliere a precipizio sul mare, create del distaccamento dei Monti Ausoni ed Aurunci dall’Appennino, che creano paesaggi mozzafiato. La costa frastagliata passa dal brullo alla rigogliosa e verdeggiante macchia mediterranea. Repubblica marinara in passato, porto militare di grande importanza, e attrezzatissimo centro balneare oggi, Gaeta è una cittadina che si divide tra il passato ed il presente. Un passato ricco di eventi storici e un presente orientato all’agricoltura ed al turismo. La Gaeta medievale è rappresentata dal quartiere San Erasmo, cinta tra le antiche mura, conserva tutto lo spirito del “secolo buio”, dove un grande castello si incontra con campanili normanni, vicoli, palazzi e giardini. Importanti monumenti sono la Chiesa della santissima Annunziata di stile barocco, l’adiacente Grotta d’Oro, rinascimentale, le Chiese romaniche di San Giovanni a Mare e di Santa Lucia. La parte nuova è composta dal “Borgo” o “Spiaggia”. Gaeta è rinomata per le sue sette spiagge dotate di tantissimi confort e scelta soprattutto per il turismo nautico facilitato dalla Base Nautica Flavio Gioia e da tutta l’ampia e riparata rada. Da non sottovalutare è il Parco Regionale di Monte Orlando istituito nel 1986, circondato quasi interamente dal mare (dichiarato Oasi Blu) con il Mausoleo di Lucio Munazio e la Montagna Spaccata, inoltre da non perdere a Gaeta è il Duomo con il Campanile arabeggiante, la Chiesa dell’Annunziata e la rotta d’Oro, il Quartiere Medievale sul promontorio, la spiaggia e il Lungomare Serapo. Con il vento in poppa ci spostiamo al Promontorio del Circeo. La romantica e magica terra che a tutti appare come il sogno d’amore della spietata maga Circe che ad Ulisse testimonia la sua fedeltà pietrificandosi in attesa del suo ritorno, ma il “bello di fama e di sventura” dopo anni di passione, preferì baciare “la sua petrosa Itaca”. Le Isole Pontine disputano al Circeo il mito di quell'amore come Anzio, che secondo la leggenda, sarebbe stato fondato da Antèios, uno dei figli avuti dalla loro unione. Il Circeo, località tranquilla, amena ed incontaminata, è il Promontorio dell’Italia Centrale, alto 541 m. s.l.m. è stato riconosciuto Parco Nazionale, e chiude il golfo di Terracina, terra fondata, sempre secondo la leggenda, da profughi spartani. Il parco, fondato nel 1934 ha un paesaggio ricco di vegetazione e fauna. La sua cittadina è una delle  più frequentate località turistiche costiere anche da parte di un pubblico di giovanissimi. La Torre dei Templari e la Casa dei Cavalieri sovrastano il centro della città mentre a regnare realmente sono le grotte carsiche. Sono infatti ricercatissime le escursioni in barca per ammirare le fantastiche sfumature del mare e accedere alle varie grotte come la Grotta Guattari, la Grotta Azzurra, la Grotta delle Capre, la Grotta del Fassellone ed infine quella della Maga Circe. Una regione molto ricercata che accoglie ogni anno nelle sue strutture ricettive costituite da 1.796 alberghi, 2.449 strutture complementari, per un totale di 235.770 posti letto che corrispondono al 6% della disponibilità nazionale. Milioni sono i turisti che giungono dal resto della nazione ed il 56% sono stranieri. La provincia di Latina ha l’11% delle presenze turistiche nazionali. Proseguendo il nostro viaggio arriviamo nel comune di Anzio dove sembrano fondersi le due dinastie quella di Ulisse, creata dal figlio Anteios e quella di Enea nel quartiere Lavinio. Le due cittadine congiungono la Provincia di Latina a quella di Roma per mitologia, ma anche per storia. E’ infatti ad Anzio che Nerone e tutti gli imperatori avevano creato una città di villeggiatura a pochi chilometri da Roma e numerose sono le testimonianza della loro lunga presenza. La cittadina neroniana è infatti ricca di reperti archeologici importantissimi, racchiusi nel Parco Archeologico e nel museo, come la Villa di Nerone, le terme, il porto, il teatro, le vasche per l’allevamento del pesce. E’ anche la storia recente ad unirle, infatti Anzio fu terra di sbarco durante il Conflitto Mondiale e Latina accorse in aiuto alla popolazione bombardata fornendo viveri e aiuti socio-economici e strutturali, ma da non sottovalutare anche la funzione del porto di Anzio e della vicina Nettuno che assicurano alla Provincia Pontina validi scali e soste per i diportisti.

Vera Iafrate