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giovedì 7 luglio 2022

Un nuovo volto per la Biblioteca Comunale di Minturno

 



A gennaio il Comune di Minturno ha vinto il bando della Regione Lazio finalizzato alla valorizzazione dei luoghi della cultura. Grazie ai fondi ottenuti, che ammontano a 41.000 euro, la biblioteca comunale sarà ristrutturata e questo è indubbiamente motivo di soddisfazione per noi minturnesi. L’assessore alla cultura, Rita Alicandro, entusiasta per la lieta notizia, ci comunica il piano per investire al meglio i fondi della Regione: “Si procederà ad intervenire su misure di adeguamento della struttura”, nello specifico ci informa che, allo scopo di “garantire una migliore sicurezza e fruibilità”, punta al “potenziamento dell’impianto anti-incendio, un nuovo sistema di illuminazione e riscaldamento, controsoffittatura e arredamento”. L’assessore dimostra il suo interesse per le sorti della nostra biblioteca, in continuità con l’amministrazione precedente. È infatti grazie al suo predecessore, Immacolata Nuzzo, che il Comune di Minturno possiede una biblioteca, intitolata a Luigi Raus, maestro e scrittore minturnese. La biblioteca si trova all’interno della scuola primaria “Fedele”. Questa scelta distingue la nostra biblioteca da quelle dei comuni limitrofi ed è molto significativa: sorge proprio dove germoglia il seme della curiosità, della voglia di apprendere, di conoscere il mondo nel momento in cui vi si stanno muovendo i primi passi. Percorrendo il corridoio, si possono ammirare i disegni dei bambini, che suscitano tenerezza, mista alla nostalgia di quella spensierata età. Per un attimo si ha l’illusione di ritornare indietro nel tempo, ai nostri primi anni di vita, alla nostra creatività, a quegli stessi disegni che mostravamo fieri ai nostri genitori. Forse solo in quel periodo si impara qualcosa per puro desiderio di sapere, senza mirare ad alcun voto e la lettura è un mero piacere, scevra da considerazioni sul contesto storico-culturale, sulla caratterizzazione dei personaggi, sul messaggio veicolato dall’autore; per i bambini leggere è semplicemente immergersi in una storia che regala emozioni ed è proprio con quell’approccio che uno entra nella biblioteca comunale, nata nel 2006 ad uso degli alunni e degli insegnanti della scuola elementare ed ora accessibile al pubblico. L’apertura è stata inaugurata da Melania Mazzucco, scrittrice nota per aver vinto il “Premio Strega” nel 2003 con il romanzo “Vita”. Dal 2020, la biblioteca è diventata comunale e, nel mese di maggio 2021, è entrata a far parte del Sistema Bibliotecario Sud Pontino. Ciò è stato possibile grazie ad un protocollo d’intesa tra il Comune di Minturno, l’istituto “Fedele” e l’associazione “Amici del libro” che ha sostenuto il progetto fin dal principio e che tuttora contribuisce al funzionamento della biblioteca. Questa, infatti, è aperta di mattina ad uso esclusivo dei bambini, mentre il pomeriggio è gestita dai volontari della suddetta associazione. Ad accogliere il pubblico c’è Chiara Troisi, collaboratrice degli “Amici del libro” ed addetta alla catalogazione dei libri. Il patrimonio librario è notevole ed è stato ampliato man mano grazie ai contributi elargiti dal Comune e dalla Regione Lazio e da donazioni da parte di privati. Questo testimonia il coinvolgimento dei cittadini nel progetto, cui vogliono contribuire in prima persona, poiché riconoscono l’importanza di avere nel proprio territorio un ambiente in cui possono per un istante liberarsi dal ritmo frenetico della vita quotidiana, per entrare in contatto con il proprio mondo interiore che si arricchisce così di nuove riflessioni scaturite dalla lettura di un libro, inoltre, la biblioteca è anche uno spazio di condivisione dei propri interessi, di incontro e scambio di idee. Come evidenzia Chiara, infatti, “la biblioteca da molti è vista come un luogo polveroso e morto, mentre non c’è luogo più pieno di vita”. D’altronde grazie ai libri possiamo conoscere idealmente l’autore e vivere le esperienze dei personaggi pagina dopo pagina, spesso ci riconosciamo nel loro vissuto, nei loro pensieri e atteggiamenti e, in virtù di questo, conosciamo meglio anche noi stessi. Per questo motivo la biblioteca non è soltanto un luogo di diffusione della cultura, ma soprattutto di crescita e di autoconsapevolezza. Ecco perché è fondamentale per i bambini, che sono stimolati a leggere grazie ad apposite iniziative, come “Senti chi legge”: un progetto che prevede la lettura di romanzi ai più piccoli, i quali sono invitati a sedersi a terra su un tappeto, così si sentono a proprio agio, pronti per ascoltare storie e fantasticarci sopra. Un altro progetto degno di nota è “Nati per leggere”, volto ad educare i bambini alla lettura. La nostra biblioteca offre dunque molti servizi per l’infanzia, ma anche per tutte le fasce d’età, infatti ospita anche convegni ed è sede di rappresentazioni teatrali e presentazioni di libri, ma la peculiarità della biblioteca “Raus” è suggerita dal nome stesso: questa, infatti, ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare gli scrittori di Minturno. Tra opere di letteratura antica e contemporanea, classificate in base alle tematiche affrontate, spiccano quelle degli autori locali che sono state diligentemente collocate da Chiara su uno scaffale a loro riservato. Tra gli autori minturnesi, sono presenti Cristoforo Sparagna e Filippo Signore. Quest’ultimo è un insegnante di latino e greco, noto per aver scritto un libro che analizza l’etimologia di parole inglesi derivate dal greco. Molti testi sono stati stampati dalla casa editrice minturnese “Arti Grafiche Caramanica” e, fra i tanti, ricordiamo quelli di Dino Artone, medico di professione e scrittore per passione. È un autore molto prolifico, tant’è vero che le sue opere occupano uno scaffale a parte. Lui si distingue per la sperimentazione di vari generi letterari, come ad esempio un giallo storico intitolato “Un giallo nell’Atene del IV secolo”, ma ha scritto anche “Romanzo preistorico”, “Lo Zibaldino, biografia a gogò” e “La bisbetica romana, libera versione in italiano e romanesco” da cui si evince un interesse linguistico unito a quello letterario. Un suo libro, “Quatto de nui”, pubblicato nel 1983, appartenente al genere teatrale della farsa e rivolto all’amministrazione comunale dell’epoca, è stato rappresentato nel 2019 nella Parrocchia Sant’Albina di Scauri proprio dai membri dell’amministrazione attuale, tra i quali il sindaco Gerardo Stefanelli.  Alla luce di tutto ciò, si può concordare con l’assessore Rita Alicandro sul fatto che “il nostro territorio è ricco di fermenti culturali, non è un territorio spento, sopito da questo punto di vista”, quindi non resta altro da fare che valorizzarlo, a partire dalla biblioteca comunale. Questa è già di per sé un luogo gradevole, ma lo sarà ancora di più con gli interventi da lei proposti: il nuovo sistema di illuminazione garantirà una maggiore visibilità (il che è indispensabile se uno sta per molto tempo chino a leggere, ndr) e sarà ancora più piacevole immergersi nella lettura di un buon libro se l’ambiente circostante è adeguatamente riscaldato nel periodo invernale.

Michela Guerra