Sobria,
ma partecipata la cerimonia per ricordare i 25 anni della scomparsa di Alberto
Bruce Sabin, organizzata venerdì 14 settembre dall’Ordine dei Medici e degli
odontoiatri della provincia di Latina, la manifestazione divisa in due trance è
cominciata con il riposizionamento del restaurato cippo, posto nel 1995 dall’International
Inner Wheel di
Latina, ai piedi della quercia dedicata all’immunologo che ha debellato la
poliomielite. La targa è tornata nella sede d’origine, nell’area del mercatino
di Via Verdi, di fronte l’Ospedale “Goretti”, con l’aiuto del sindaco Damiano
Coletta e della presidente dell’Inner Wheel di Latina Giuliana Loiero, alla presenza
di chi, con un semplice gesto, ha voluto ricordare il grande ricercatore. Il
rispettoso corteo si è poi trasferito nella sala “De Pasquale” del palazzo
comunale, dove si sono ripercorse le tappe salienti della scoperta di Sabin e
degli effetti del vaccino antipolio in uso fin dagli anni ’60. A tracciare il
profilo delle figure di Salk e di Sabin il dott. Giovanni Cerimoniale,
segretario della Federazione Italiana Medici Pediatri di Latina. Ad illustrare
la situazione attuale, cosa spaventa, la
normativa internazionale sulle vaccinazioni e sull’obbligo
vaccinale, la dott.ssa Aida Recchia Dirigente Medico del Servizio Vaccinazioni
Distretto 2 UOC Assistenza Primaria ASL. E’ stato invece il dott. Sergio Renzo
Morandini a presentare il “Manifesto dei Medici della Provincia di Latina sulle
Vaccinazioni” redatto dai medici di Medicina preventiva, in Pediatria e in
Igiene. Il manifesto, sottoscritto da diversi albi professionali, ordini e
molte associazioni, è rivolto ai genitori, e contiene dieci semplici “precisazioni”
che rispondono in maniera semplice, alle più frequenti perplessità e dubbi che
assalgono l’adulto quando deve decidere dalla salute e del futuro dei propri
figli. Fra i passaggi cruciali il punto tre del manifesto che sottolinea: «Si
afferma che il bambino piccolo non va sottoposto allo “stress” delle
vaccinazioni che andrebbero rinviate dopo i sei mesi di età: è un’affermazione
errata e pericolosa. Nella realtà i neonati (sia nati a termine che prematuri) possiedono
un sistema immunitario che permette loro di essere vaccinati a partire dal 61°
giorno di vita. In questo modo li proteggiamo il più presto possibile.» Da
tenere sempre in mente invece ciò che afferma il punto sei: «Una persona
vaccinata difende il proprio stato di salute e rappresenta una garanzia per la
collettività della quale fa parte, perché non può trasmettere gravi malattie.
Invece la persona non vaccinata vive in una condizione di pericolo per sé e per
gli altri, dato che lui può trasmettere malattie». Toccanti le testimonianze di
Amelia Vitiello la mamma di Alessia, la bimba morta a 18 mesi per una meningite
fulminante, di Giuseppe Morandini che a cinque anni è sopravvissuto ad
un’infezione da tetano e di Ida Ferrari, affetta da poliomielite e che ora fa i
conti con le conseguenze a lungo termine della malattia che ogni giorno la
debilita e immobilizza di più. A sottolineare l’importanza delle testimonianze,
il vice presidente dell’Ordine Rita Salvatori che ha presentato il convegno
rivolto ai medici della provincia di Latina presentato sabato 15 settembre, dal
titolo “Le conseguenze nell’adulto della mancata vaccinazione”, dieci esperti hanno
fatto il punto sull’attuale situazione legata ai vaccini e sui nuovi decreti, si
è parlato della travagliata applicazione della legge Lorenzin sull’obbligo
vaccinale in Italia e nella regione Lazio non tralasciando l’importanza delle
vaccinazioni in gravidanza. La cerimonia di venerdì si è conclusa con
l’apprezzato Concerto
per fiati dell’Apeiron Sax Quartet, solista al clarinetto il maestro Marino
Cappelletti. Per info: 3683899282.
Grazie, grazie a voi tutti.OTTIMO lavoro, spero che i canali
RispondiEliminasocial divulghino il manifesto. Purtroppo oggi ha più eco una Ferragni che i Pediatri dell' Ordine Medici di Latina.