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Pronao della chiesa dell'Annunziata - 1888
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Chiesa di san Francesco - 1866 |
Da una ricerca circa la storia
del territorio aurunco mi sono imbattuto nell’Annuario d'Italia - Calendario
generale del Regno – Edizione del 1894, scoprendo che la città di Minturno, in
quel periodo, era un mandamento con una popolazione di 16.673 abitanti,
dipendente dal Tribunale di Cassino, la conservazione delle ipoteche era a
Santa Maria Capua Vetere, l’ufficio di P.S. a Gaeta, l’ispezione forestale ed
uffizio metrico a Caserta, mentre l’Agenzia delle Imposte e l’Uffizio di
Registro era a Minturno. Da questo documento si evince che Minturno faceva
parte del collegio elettorale di Sessa Aurunca e della diocesi di Gaeta
(capoluogo di circondario), Caserta era il capoluogo di provincia e Napoli sede
della corte d’appello. Gli abitanti del comune di Minturno 8.224. In quegli
anni era fiorente la produzione di cereali, con lo storico mercato del sabato e
la fiera del 25 luglio e del 13 dicembre (bestiame). Sindaco dell’epoca era
Cesare Bruno, segretario comunale Angelo Grossi; delegato scolastico
mandamentale era Domenico Nibaldi. L’ufficio del registro era diretto da
Eugenio Vaudano, l’agente dell’Agenzia delle Imposte era Alessandro Vitale. La
pretura era diretta da Enrico Romano, il cancelliere era Raffaele De Luca, i
notai Francesco Conte e Filippo Merola. Albergatore di Minturno era Giovanni
Mallozzi; era presente la Banca Cooperativa Popolare che aveva un capitale
sociale di lire 30.000. Negozianti di bestiame: Vincenzo Mallozzi, Nicola
Montanaro ed Antonio Zambarelli. Negozianti di cereali: Antonio Conte, Giovanni
Faraone, Antonio Mauro e Giacomo Saltarelli. Nel territorio comunale era
presente una fabbrica di laterizi: La Società Anonima Fornaci alle Sieci
dislocata nella frazione di Scauri. Negoziati di legname erano Crescenzio Bruno
ed Angelo Moresi; esisteva il molino di Antonio Tucciarone. L’olio d’oliva era
commercializzato da Damiano Bottini e panettiere era Filippo Conte. Esisteva
anche un negozio di pellami di Mariano Zinicola, i pizzicagnoli erano Giovanni
Nasta e Giuseppe Roberto. A Scauri era operativa una società di spedizioni
curata da Pasquale Improta, mentre il negozio di stoviglie era di Raimondo
Zambarelli. Erano ben quattro i commercianti in tessuti: Enrico Bruno, Colomba
Ciufo, Antonio Mauro e Filomena Nanni. Famose le trattorie di Simone Perrella e
Gennaro Sasso. Tra le professioni più importanti c’era Filippo Mazzucco
(Agrimensore), i farmacisti Giuseppe Adipietro, Pasquale Giaquinto e Filippo
Leo, mentre i medici chirurghi erano Filippo Conte, Enrico Fedele e Luigi Loce.
Questo è un quadro che fa capire che nel 1894 Minturno era un comune molto
attivo e sicuramente uno dei più importanti della Terra di Lavoro.
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