Questa mattina, presso la sede della Croce Rossa Italiana
Comitato Sud Pontino ODV sud-pontino a Gaeta è arrivato Kristian. Ad accoglierlo oltre la responsabile della
Associazione Ernesto anche due Volontarie della CRI Sabrina Cassaro e Chiara
D’Amante le quali, hanno promosso incontri propedeutici per conoscere il mondo
dell'adozione. Dopo aver portato i
saluti e gli auguri del presidente Emilio Donaggio hanno salutato Cristian con
tanti regali e palloncini colorati di benvenuto. Unitamente all’avv. Alessia
Maria Di Biase referente dell’ente Ernesto che ha seguito la procedura di
adozione anche il neo assessore Gianna Conte ha voluto incontrare Kristian e i
suoi genitori. La Conte dopo aver abbracciato Kristian, gli ha consegnato in
dono il libro de “Il Piccolo Principe” augurandogli buon anno scolastico;
infine l’assessore si è complimentata con la famiglia per il percorso che hanno
portato avanti con forza e tanta pazienza senza mai scoraggiarsi nonostante la
pandemia che ha reso i tempi di attesa più lunghi e incerti. I genitori hanno raccontato che l’adozione
di kristian era un sogno inseguito da circa vent’anni che
finalmente oggi è diventato realtà. Prima l’attesa di un figlio naturalmente,
poi le strade alternative proposte dalla scienza e la scelta dell’adozione
nazionale. Una prima domanda, il rinnovo, ma ogni attesa è risultata vana. La coppia, matura così la decisione
di presentare la domanda di disponibilità all’adozione internazionale; inizia
il percorso dell’idoneità, i colloqui, le indagini socio-assistenziali fino ad
ottenere il tanto atteso decreto di idoneità. Una
lunga riflessione prima di procedere alla scelta del Paese, poi la scorsa
estate l’incontro con l’Ente autorizzato
alle adozioni internazionali “Ernesto” a Gaeta. La coppia velocemente prepara i
documenti, l’ente provvedere a depositare il fascicolo in Ungheria e subito
dopo le vacanze di Natale, finalmente arriva il regalo tanto atteso:
l’abbinamento. Da lì a poco i genitori avrebbero potuto incontrare il loro
bambino, se però, non fosse arrivato il corona virus a sospendere la procedura.
Nonostante la pandemia, l’incertezza sulla data della partenza, il dispiacere
di non poter abbracciare quel bambino tanto atteso, la famiglia non ha mai
perso la speranza. Siamo a giugno quando l’Italia riapre le frontiere, nelle
famiglie in attesa si riaccende la speranza, ma l’Ungheria resta chiusa nei
suoi saldi confini. Tuttavia dopo
lunghi ed estenuanti mesi di attesa, arriva all’improvviso il momento di fare
le valigie, preparare i documenti e partire. Due giorni di viaggio in macchina
per poter ricevere quell’abbraccio sperato da una vita. Una lunga permanenza a
Budapest, resa ancora più difficile dalla situazione sanitaria del Paese ha
costretto la famiglia a trascorre lunghe giornate in casa o al parco. Niente
musei, terme, giri per i centri commerciali, negozi, ristoranti, per proteggere
la loro salute e quella del bambino. Così, ottenuta la sentenza di adozione il
15 agosto all’alba inizia il loro viaggio di ritorno: sedici ore di viaggio
no-stop da Budapest a Frosinone, complice la paura del contagio e l’impazienza
di tornare a casa dove ad attenderli c’erano le loro rispettive famiglie, zii,
cugini, parenti, amici e vicini per dare Kristian il suo benvenuto in Italia.
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