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giovedì 27 maggio 2021

IMPORTANZA E COLTIVAZIONE DEI CARRUBI NEL CIRCONDARIO DI GAETA (1871)


Il carrubo è un albero, che alligna, e prova bene nel territorio di Gaeta, mediocremente in quello di Formia, meglio in quello di Trivoli (Trivio), Maranola, Castellonorato, quantunque più distante da Gaeta. Dalla parte poi opposta mediocremente prova in Itri, poco meglio in Sperlonga (luogo marino), male in Fondi, e di là dai due estremi la coltivazione di quest'albero si estingue. Volendosi quindi formare un’idea adeguata e dell’estensione produttivo di codesto frutto del circondario, si potrebbe considerare il territorio gaetano come il vertice di un triangolo i cui lati si prolungano quattordici a quindici chilometri, l’uno lungo il mare la cui postura più calda è da oriente ed a mezzogiorno, l’altro dentro una postura contraria e più fredda. Stando intanto al fatto pratico, pare che detta pianta si giovasse del clima caldo e marino, dei terreni secchi, pietrosi, di pendio e poco grassi, infatti trattandosi di clima, la Sicilia è più abbondante di carrube, le quali sono pure migliori di quelle di Gaeta, il che non può interamente attribuirsi alla differenza di specie; poiché le stesse carrube dette spinose, che ancora qui si coltivano, non hanno lo stesso valore di quelle di Sicilia. La differenza che osservasi tra il territorio gaetano e quello della Sicilia rendesi ancora notevole tra differenti punti dello stesso territorio del Lazio meridionale, il quale, perché frastagliato di colli e montagne con scarso terreno piano negli avvallamenti, offre varietà nel clima e nella postura. Quale agricolture di Gaeta non conosce la differenza delle carrube per qualità e quantità della calda e marina contrada di Sant'Agostino e quelle delle adiacenze della fredda ed umida vallata di Casalarga e Casaregola? La coltivazione di detta pianta, è che alligna bene e produce buon frutto nei terreni secchi, pietrosi e di pendio; tutto al contrario nei terreni bassi, umidi e paludosi. A questo proposito nel tenimento di Formia, tra contrada Palazzo ed Acquatraversa, terreno piano per il quale corre un rivoletto, qualche maestoso albero di carrube dai coloni tenuto per uso di capanna onde difendersi dai raggi solari, il quale non ostante la foltezza ed estensione dei suoi rami, non produceva che poche, contorte ed incenerite carrube non per qualità della specie, ma per pessima vegetazione del frutto; hanno assicurato i proprietari indigeni che da quei luoghi questa pianta non sfoggia che in rami e pampini. Ecco come spiegasi, quando si consideri la posizione e l’elevatezza del suolo, perchè Trivoli (Trivio), Maranola, Castellonorato, quantunque in distanza maggiore di Gaeta, producono carrube migliori di alcune contrade del territorio formiano, il quale trovasi più vicino. Calcolando intanto da per tutto nel Circondario di Gaeta la raccolta annua di carrube, essa può giungere a termine medio a quintali diecimila, prendendo la metà del prodotto di anni due, di questi diecimila una metà è data dal territorio gaetano, un quarto da quello di Formia ed un altro quarto dagli altri paesi sopra nominati. Queste notizie sono tratte dagli annali del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio del 1871 (Tipografia del Regio Istituto Sordo-Muti).

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