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Contatto: g_donofrio@libero.it

sabato 14 maggio 2022

Il Latium di Daniele Baldassarre.


Il legame di Daniele Baldassarre con questa Terra, che nell’antichità si chiamava Latium, ha inizio il 3 dicembre del 1955 a Fiuggi, già Anticoli di Campagna, con radici paterne a Vico nel Lazio. Daniele ricorda ancora donne alla fontana con le conche in rame, gli animali da soma, la trebbiatura sull’aia e qualche vecchio con le cioce e gli indumenti tipici della tradizione. Ha poi seguito l’intero corso degli studi a Roma, allievo tra gli altri di Luigi Pellegrin e Guglielmo De Angelis D’Ossat, fino alla laurea in architettura nel 1982. Durante gli anni universitari ha approfondito gli aspetti della teoria e storia dell’arte, avvicinandosi al mondo della critica sotto la guida esperta di Filiberto Menna. Dopo un lungo periodo quale assistente di Ermanno Leschiutta (con il quale lavorò anche ad un volume illustrato su testi di critica architettonica di Lorenzo Berni) e quindi un’esperienza, breve ma certo ricca di fermenti, nello studio “Granma” al fianco di Massimiliano Fuksas e Annamaria Sacconi; alla metà degli anni ’80 il ritorno a Fiuggi. Qui ormai opera in prevalenza, seppur tuttora affascinato dagli sviluppi nel panorama dell’architettura internazionale, in special modo quella giapponese. Certo gli studi, le esperienze giovanili romane, gli incontri, i viaggi, hanno portato ad impegnarsi in più campi, con medesima intensità: Dalla progettazione con Fuksas, alla ricerca con Leschiutta; dagli allestimenti espositivi, con l’iniziazione esperta di Maurizio Di Puolo nel 1983, alle mostre di scultura per Ugo Attardi ed Angelo Canevari; dalla fotografia, con i suggerimenti amichevoli di Franco Fontana, all’incisione con Angelo Gabbanini e Gaetano Pompa. Oltre alle collaborazioni con Pedro Cano e Nicola Carrino, lunghe amicizie con Marco Gizzi, Guglielmo Coluzzi, Sandro Scascitelli, Sergio Toppi, Antonio Fiore, Patrick Alò, Giovanni Fontana, Piero Fantastichini e Jago. Poi l’incontro con Vincenzo De Caprio e l’odepòrica (Studio della letteratura di viaggio), con Renato Mammucari, Pier Andrea De Rosa, Marcello Carlino. Tutto ciò ha lasciato in Daniele Baldassarre una passione multidisciplinare, che permea l’approccio  all’architettura. Con tali interessi, nel 2002 aveva creato nel centro storico anticolano un punto d’incontro espositivo ed archivio informatico dedicato al territorio: La Bottega della Memoria. Negli ultimi decenni dunque, pur venendo da oltre un trentennio vissuto nell’Urbe Caput Mundi, col suo complesso e stratificato, grandioso campionario architettonico ed artistico è stato inversamente attratto dalla semplicità, solo apparente, del “Piccolo mondo antico” delle sue radici. Oltre a quelle sue “Mirabilia” storicamente celebrate ormai da millenni – come le mura poligonali alle quali ha dedicato molti dei suoi studi - lo affascinano tante opere forse misconosciute, manufatti che si distinguono dal panorama edilizio circostante, nonostante dimensioni piuttosto ridotte, per la loro evidente “singolarità”: nell’aspetto esteriore; nel ricorso a lontane tradizioni costruttive; nelle desuete destinazioni d’uso, ormai perse nel passato; nel valore unico, sacrale e/o identitàrio, che loro attribuisce ognuna delle comunità cittadine che le hanno in secolare custodia. Piccoli gioielli incastonati in paesaggi non di rado intatti, come le Mura ciclopiche di Pyrae a Scauri di Minturno, la “Porta aurea” a Castellonorato di Formia, Via delle Mura Ciclopiche sempre a Formia e quelle di Gaeta, Itri, Ponza e Sperlonga o nel tessuto urbano dei centri, avviati però talvolta a una non accettabile, incomprensibile dimenticanza. In primis si presenta allora nelle sue pubblicazioni una decisa volontà documentaria, per concorrere insieme agli altri studiosi del Lazio meridionale a una continua divulgazione e tutela della sua davvero peculiare realtà. Nondimeno, gli “appunti di viaggio” gli hanno dato l’opportunità di riconsiderare la personale visione del “fare architettura”, suggerendo come si dovrebbe agire sul territorio: Costruendo ove possibile il veramente necessario alle esigenze contemporanee e cercando parallelamente di recuperare l’originale patrimonio esistente; progettando peraltro in modo sostenibile, nei materiali e nei volumi, in coerenza con la diversa natura di ogni sito. Ritornando così a rispettare il mutevole “nume tutelare del luogo”, quel genius loci spesso ignorato nell’odierno Latium.


giovedì 5 maggio 2022

Scauri: Mostra di pittura “Il mare, i colori, l’amore”, dal 5 al 12 maggio 2022.







Le bellissime sale con vetrate sul mare del Wave sul lungomare di Scauri, locale “cult” della movida del Lazio meridionale, ospiteranno i dipinti della pittrice Filomena Vezza e del pittore Angelo Silvio Lorenzo Ionta, in arte ASLI, entrambi artisti “figurativi”. La mostra sarà aperta al pubblico e si svolgerà dal 5 al 12 maggio 2022, Il tema dell’esposizione è “Il mare, i colori, l’amore”, sviluppato dai “ritratti” e dai “paesaggi” di Filomena Vezza e dal “POP”, i “notturni” e le “marine” di ASLI. L’inaugurazione si terrà venerdì 6 maggio, alle ore 19:00. Il critico d'arte che presenterà gli artisti ed i dipinti esposti sarà il maestro Massimo Patrone Griffi, Duca di Roscigno e Sacco, noto pittore e scultore della Capitale, da tempo residente a Formia, della famiglia del grande Giuseppe Patroni Griffi, famoso regista, drammaturgo e scrittore, nato a Napoli nel 1921, uno delle personalità più versatili del panorama culturale italiano del secondo Novecento. Sempre durante l’inaugurazione,  la dottoressa Rossella Serao, scrittrice, storica dell'arte, storica del teatro, critico teatrale e collaboratrice della nota rivista teatrale "Sipario", consegnerà un dipinto di ASLI al dottor Angelo Borrelli, già Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, distintosi per l'impegno profuso nella gestione della pandemia da Covid 19 e per i molteplici interventi portati a termine a seguito dei nefasti terremoti che hanno colpito il nostro territorio nazionale, da ultimo i terremoti di  Amatrice-Arquata del Tronto-Accumoli del 2016 (che vide 62 Comuni compresi nel cratere sismico) e di Ischia del 2017. A coordinare i diversi interventi della serata sarà la dottoressa Marianna Rossi, eccellenza nel campo musicale internazionale e docente presso il Conservatorio di Musica di Frosinone. Gli organizzatori dell’evento sono grati alla famiglia Uttaro, gestori del lido del Sole, per la sensibilità all’arte e la disponibilità dimostrata nell’ospitare l’esibizione pittorica.

Gli artisti:

Filomena Vezza nata a Minturno (Latina) sin dall’infanzia si mostra attratta dal colore, di cui intuisce le infinite e sterminate possibilità. È allieva di Fernando Masi, autore irpino celebre per i lavori ispirati al mondo Ferrari. L’incontro con il Maestro si rivela prezioso e costituisce per la nostra un momento di sublimazione della propria arte; la sensibilità intrinseca ed il bagaglio tecnico acquisito le consentono di muoversi disinvolta nella figurazione: temi ricorrenti sono la natura morta, il paesaggio naturale e la figura umana, interpretati rifuggendo un realismo tout court. Tali opere si distinguono per l’eleganza e l’armonia del tratto e portano in scena un vivace cromatismo: esse preparano il terreno a ciò che costituisce la summa della sua poetica, il progetto denominato “Porto un cuore”. Trattasi di una performance di “Action Painting” immersiva, carica di suggestioni ed in grado di regalare intense emozioni ai fruitori, una sorta di rituale sciamanico durante il quale la pittrice è mossa da pulsanti energie, interiori e metafisiche al contempo. Come affermato dalla pittrice stessa: “Quando il colore parte dal cuore, allora l’arte diventa sentimento. Ecco come dipingo: bando ai pennelli, dolcemente accarezzo le tele bianche, con le mani ne plasmo figure e colori. È come una magia: colgo il colore direttamente dalla tavolozza e lo stendo d’impulso, come un gesto istintivo d’amore”. Tra le sue più importanti mostre, si ricordi quella presso il Palazzo del Parlamento europeo, a Brusselle (Belgio), dove ha esposto insieme a Masi, nel 2016, inoltre ha performato durante la mostra “Art-e Passione e Arte” (in collaborazione con il Ferrari Club di Fiuggi), presso il chiostro di Sant’Agostino di Veroli (Frosinone) e presso l’anfiteatro di Teano (Caserta), in occasione dell’omaggio al compianto maestro Ennio Morricone da parte dell’orchestra sinfonica di Giorgio Proietti, con la collaborazione dell’associazione Atopon. Entrambi gli eventi risalgono al 2021. Di recente è stata impegnata per una mostra ed una performance pittorica a Portofino (Genova).Attualmente Filomena Vezza vive e lavora a Santi Cosma e Damiano (Latina), in prossimità del mare, inesauribile fonte d’ ispirazione per i suoi lavori.

Angelo Silvio Lorenzo Ionta, in arte ASLI (dalle iniziali del suo nome) è un pittore autodidatta, figurativo e pop. Nato a Formia (Latina) l'11 agosto 1961, è un dirigente della Pubblica Amministrazione, vive e lavora a Roma. Angelo Silvio Lorenzo Ionta, in arte ASLI, è un  pittore nato a Formia, l’11 agosto 1961, attualmente dirigente della Pubblica Amministrazione, che vive tra Roma e Scauri. Pittore autodidatta apprezzato dalla critica per uno stile riconoscibile, semplice, ma soprattutto, mai scontato. ASLI dipinge sia per immortalare le sue “emozioni”, sia per la tensione emotiva che prova nell’affrontare una nuova sfida. All’inizio di ogni dipinto, infatti, vede la tela come un grande campo di battaglia, avvolto da una spessa nebbia bianca, abitato da valorosi guerrieri, dai nomi altisonanti, Anatomia, Chiaroscuro, Prospettiva, Cromatismo. Questi valorosi guerrieri, terrore di ogni pittore, impongono inesorabilmente il loro rispetto, ma quando alla fine, dopo tanto patire, ti lasciano passare vedi il tuo pensiero immortalato sulla tela. Per questo dipinge, animato da irrazionale passione, spronando a sempre ben fare colori, gaiezza e idea di movimento. ASLI non imita nessuno, non assomiglia a nessuno, non richiama l’operato di nessuno. Ha partecipato a numerose mostre, personali e collettive, in Italia ed all’estero. Molti i suoi dipinti sono esposti in “Luoghi pubblici”, come nella hall del Parker Hotel di Brusselle (Belgio), nella sede della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) a Roma, presso Palazzo Salerno a Napoli e presso le sedi dei Comuni di Viterbo, Castelforte e Cassino.

Info: www.facebook.com/aslipittore – 3476556455 – asli.thepainter@gmail.com

sabato 16 aprile 2022

Come un grappolo d’uva di Carmen Sparagna


Con grande piacere voglio presentare il libro della scrittrice di Scauri, Carmen Sparagna, dal titolo “Come un grappolo d’uva” (Casa editrice D’Arco di Formia), pubblicato qualche giorno prima di Natale 2021. Questa raccolta poetica segue l’uscita del suo primo libro “La mia vecchia Scauri” pubblicato nel 2006, nel quale ricorda la sua infanzia con foto in bianco e nero e descrive i personaggi della cittadina balneare che fanno parte dei ricordi popolari di molti scauresi. Carmen da molti anni scrive racconti e poesie nelle quali troviamo molto di se stessa e della vita quotidiana di tutti noi. La raccolta di poesie “Come un grappolo d’uva” Sparagna ha voluto dedicarla a tutti quelli che gli sono rimasti nel cuore, ai parenti più cari, al marito ed alla figlia sempre pronti ad incoraggiarla. I versi di Carmen fanno talvolta commuovere il lettore, specie quando parla di Yara Gambirasio o quando tratta argomenti esistenziali come nella poesia “Natura matrigna” accostabile al grande Leopardi. Le sue creazioni nascono dal cuore e quando l’inchiostro della sua penna le trasferisce sui fogli di carta Carmen è felice, compensando a volte, un vuoto interiore. Ha partecipato a varie manifestazioni locali come Scauritanum e Premio Dragut, riscuotendo un notevole successo. Il volume si può acquistare sia presso l’edicola “Sfogliando” a Scauri e sia al caffé “Inkanto” a Maranola di Formia. Per contattare l’autrice: carspar47@gmail.com.

Propongo ai lettori una poesia di Carmen Sparagna che ha dedicato alla sua Scauri dal titolo “La nostra spiaggia”:

Quel vecchio tronco abbandonato sulla riva

oggi non era più là,

dove ci fermavamo per godere il sole.

Oggi su quella spiaggia due bimbette giocavano

riempiendo secchielli di sabbia

sotto gli occhi amorevoli

di una mamma e di un nonno.

Ho sentito chiamare il tuo nome Mirjam! ad alta voce

contro il rumore del mare

ed il mio cuore ha palpitato per un attimo,

ma ho coperto l’emozione

sotto l’ala della paglia calata sugli occhi,

stesa sotto il sole caldissimo

come quei giorni con te.

Avrei voluto avvicinarmi a quella gente,

trovare un’occasione per fare un sorriso

a quelle bimbe bionde com’eri tu da piccola,

ma non l’ho fatto, rimanendo in silenzio

a guardare quell’immagine dolcissima da invidiare.

E sono andata via quasi furtivamente

senza salutare nessuno

come una sconosciuta bagnante di passaggio

su quella spiaggia che sentivo mia.

mercoledì 6 aprile 2022

Pontecagnano Faiano (SA): "A cena con" Valentino Tafuri, 11 aprile 2022.

Lunedì 11 aprile, alle ore 19:30, da In Cibum – la Scuola di Alta Formazione Gastronomica andrà in scena l’appuntamento “A cena con”, un gala di fundraising promosso dall’Associazione di promozione Sociale Fortis e dall’Istituto che ospiterà la serata. Presso la scuola, situata a Pontecagnano Faiano (Salerno), si potranno degustare le specialità preparate in esclusiva da otto professionisti della ristorazione, tra cui Valentino Tafuri, pizzaiolo e panificatore, patron del pizzificio “3 Voglie” di Battipaglia (Salerno) e tra i coordinatori didattici della scuola In Cibum, per il reparto pizzeria e forno. “È un enorme piacere per me poter partecipare a questa serata. Ci sono tanti professionisti e chef esperti: collaborare con loro per me sarà un onore. Farlo per destinare delle borse di studio a chi se lo merita credo sia una cosa molto bella” ha detto Valentino Tafuri.  Per la cena, Tafuri proporrà un aperitivo con il Casatiello a due impasti con fontina, salame sette corde, pecorino e pere, il Quadrotto Moris con farina, granella e pasta di pistacchio nell’impasto e senape di Digione, maionese, zeste di limone e mortadella Bologna IGP nel condimento e, infine, una Pizza a sorpresa. A fare gli onori di casa saranno gli chef Cristian Torsiello (coordinatore corso Chef In Formazione) e Marco Cefalo (resident della Scuola In Cibum) che, con il direttore della Scuola Mariagiovanna Sansone, hanno ripreso il progetto “Talent Scouting”, attraverso il quale sostengono i giovani talenti che sognano di diventare affermati professionisti della ristorazione. Grazie alla collaborazione di partner e finanziatori, l’Associazione di promozione Sociale Fortis assegnerà borse di studio a giovani inoccupati tra i 18 e i 29 anni, che intendono acquisire una professionalità riconosciuta, supportandoli attraverso percorsi formativi altamente specializzati. Agli ospiti sarà proposto un tour gastronomico tra i vari laboratori con tappe a tema e, oltre a Tafuri, saranno presenti Cristiano Tomei, Giuseppe Iannotti, Fabrizio Mellino, Domenico Iavarone, Tommaso Foglia, Francesco Martucci e Carmen Vecchione. A occuparsi del servizio in sala, invece, ci saranno gli allievi di Intrecci, la prima Accademia di Alta Formazione di Sala fondata dalle sorelle Cotarella. Per partecipare alla cena, è necessaria una donazione che andrà a supportare la borsa di studio. I posti sono limitati e, per prenotare, si può contattare l’Associazione tramite la mail info@associazionefortis.org o il numero di telefono 3929740290.

In Cibum: Via Leonardo da Vinci, 17/A, Pontecagnano Faiano (Salerno).

domenica 3 aprile 2022

Sujo nella storia.

Sujo, terra in provincia di Terra di Lavoro, in diocesi di Gaeta, distante da Napoli miglia 65 e 17 da detta città di Gaeta. Nel 1023 possedendosi per metà da Ugone di Gaeta fu donata al monastero di Montecasino e chiamasi Castello di Sujo, donazione che rinnovò nel 1040. Nel 1069 vi fu solennizzato uno strumento di vendita e si dice Castro Sujo. Ricardo Dell’Aquila duca di Gaeta vi possedeva due molini, i quali avendoli donati ad Alberto vescovo di Gaeta, si dice essere quelli siti in Castro Suio. Quando Roberto principe di Capua, lo donò al monastero di Montecasino, come l’aveva posseduta Riccardo Dell’Aquila, la chiama Castro Suio. … Questa terra vedesi edificata in luogo montuoso, ove l’aria non respirasi niente salubre a cagione del Garigliano. Questo fiume scorre colà tra due catene di monti distaccate al quanto dagli Appennini, una che comincia non molto lontano da Sangermano e si dirige verso Rocca Monfina, Sessa e altra che presenta un angolo in Sujo e va verso Castelforte, Trajetto, Roccaguglielmo. Questi monti non sono che esplosioni vulcaniche. Secondo avvisa Girolamo Perrotta tremarono per lo corso di 50 e più giorni dal dì 8 febbraio del 1728, ma quel che dimostra l'attuale esistenza di un fuoco sotterraneo in quei luoghi, si è quella delle molte acque medicinali fredde e termali, delle quali ha scritto bene Vittorio di Monaco professor di medicina. Le suddette acque sorgono nella valle ai lati del fiume e propriamente nei luoghi che appellano la Mola Salomone, l’Inferno, Sant’Antonio Abbate, Sant’Egidio, il Molino dell’Aglio, gli Aspidi, i Catapani e Sujo. Le medesime sono valevoli alle guarigioni di molti mali. Le termali calde forse furono note agli antichi, come tuttavia esistono gli avanzi delle terme. Pretende il sullodato di Monaco che Plotino, celebre filosofo della setta platonica, scelta si avesse in Campania Felice questo luogo appunto per l’uso dei bagni. Prima di lui il Pellegrino ed il Perrotta si avvisarono, che di queste acque valute se ne fossero gli antichi per l’uso dei bagni. Il detto di Monaco ha poi analizzato tutte queste acque ed adattate all’uso medico. Sono celebri i suoi conti nell’età di mezzo. Rainerio conte, figlio di Leone ipate di Gaeta, marito di Mira, signoreggiò in Sujo nel 1040, insieme con Leone, o Landolfo figlio di Docibile conte, con Giovanni figlio del suddivisato Ugone conte e marito di Sikelgrima e con Pietro e Giovanni figli di Pietro tutti fratelli e nipoti. Nel 1068 Loffredo Monio era signore di Sujo e non già dal 1080, come nota Trojano Spinelli, portando valevole documento in contrario il Federici e meglio va detta Losfrida, soprannominato Ridello e dominò anche in Pontecorvo. La possedé poi Riccardo Dell’Aquila; indi la possedé Andrea suo figlio. Nel 1115 Alessandro secondo marito di Rangarda o Ringarda stata prima moglie di Riccardo Dell’Aquila fu preso da quel di Sujo e la diedero al monastero di Montecasino. I monaci di Montecasino ebbero la conferma del castello di Sujo da Riccardo figlio di Bartolommeo di Carinola che contendeva con Rangarda moglie di Alessandro e nel 1117 Roberto principe di Capua concedette il detto castello nella stessa maniera, che lo aveva tenuto Riccardo Dell'Aquila ed Andrea suo figlio. Adenulfo conte riceve il castello di Sujo dal monastero di Montecasino in scambio di Piedimonte.

(Notizie tratte dal “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani a Sua Maestà Ferdinando IV Re delle Due Sicilie – Tomo IX – Napoli 1805).

 

mercoledì 16 marzo 2022

Intelligenza Collettiva – Il volto di Cassandra di Marco Ferretti

 


Lo scrittore anziate Marco Ferretti si presenta ai suoi lettori con una nuova pubblicazione dal titolo “Intelligenza Collettiva – Il volto di Cassandra”: Un giallo fantapolitico. Il romanzo, completato nel 2021 e pubblicato a gennaio 2022, nasce da un’idea risalente al 1995, durante il primo anno d’università. Tra il 2020 ed il 2070 un movimento civile, appunto“Intelligenza Collettiva” (nato in rete), contrasta i governi in nome di una politica basata sui bisogni delle masse. Per quanto regga l’intero pianeta, coesistono due blocchi continentali: La Nuova Alleanza e l’Alleanza Indo-Asiatica. Il surriscaldamento climatico produce un clima tropicale e, nonostante si utilizzino fonti energetiche alternative, il loro potenziamento è comunque causa d’inquinamento. La nuova società individualistica si raccoglie nelle città sociali, centri delle megalopoli, che vorrebbero assumere le funzioni di un’antica agorà, ma in realtà nascondono reintegratori per la riabilitazioni di criminali ed esclusi. Religioni e tradizioni arcaiche sono bandite e le comunità cristiane, musulmane ed ebraiche si raccolgono nell’Asia centrale. In questo scenario si muove la figura di un olo-educatore italiano con un passato di rifugiato dalla Grecia (ormai desertificata), in vicende che lo vedranno invischiato in una sordida storia di spionaggio. Marco Ferretti è laureato in sociologia ed ha sempre amato scrivere; oltre ai trattati inerenti la sua disciplina, si diletta di poesia, ma anche di narrativa, con un particolare trasporto per il genere “Fantasy”. In questi nuovo lavoro, sempre molto attento e sensibile, Marco esplora la condizione umana, immaginando un futuro che le sarà nemico. Sempre con Abra Books Editrice ha già pubblicato “Un giorno prima di tornare – Il canto di Ulisse”. Info: www.abrabooks.it/prodotto/marco-ferretti-intelligenza-collettiva.

martedì 8 marzo 2022

8 marzo 2022: Mimose presso le case di cura di Minturno.




8 marzo 2022: Giornata internazionale della donna Spi Cgil Sud Pontino in prima linea “Mimose presso le case di cura”, momento di festa. Non ci dobbiamo ricordare delle donne solo in questo momento. Il sindacato dei pensionati Cgil in prima linea anche in occasione dell'8 marzo. Come da tradizione lo Spi Cgil Sud Pontino ha portato con i suoi volontari le mimose presso le case di riposo nel Comune di Minturno (Latina), partecipando anche ad attività di intrattenimento, organizzate per allietare la giornata dei nostri anziani. Un momento di festa, ma soprattutto di riflessione. L'8 marzo è stato caratterizzato anche da piccoli gesti, che per chi li riceve significano molto. Asserisce Salvatore Pulvirenti, segretario generale SPI Cgil Sud Pontino: "Non ci dobbiamo ricordare delle donne solo in questa giornata, ma tutti i giorni. Lo SPI è sempre stato in difesa dei diritti delle donne, delle pensionate e delle anziane, discriminate socialmente ed economicamente, anche dopo la carriera professionale". “L'allarme sul divario fra pensionate e pensionati diventa ancora più significativo nell'ambito di una “festa” come l'8 marzo, che celebra il mondo femminile in tutta la sua complessità - sottolinea Pulvirenti -. Eppure l'attenzione, che si dedica alla donna in questa giornata speciale, non si traduce nella realtà in un miglioramento della sua condizione di vita. La politica sia nazionale sia locale non può non tenerne conto", ed aggiunge: “Noi, al di là delle tante iniziative proposte, poniamo tutto l'anno grande attenzione alle problematiche delle pensionate e delle donne anziane, in quanto fasce della popolazione più deboli e discriminate, soprattutto a livello economico. Vorremmo che anche la politica nazionale e regionale affrontassero con azioni concrete ed efficaci una questione che è fortemente sottovalutata e che continua a produrre ingiustizie e discriminazioni", infine riferisce il Segretario un messaggio di solidarietà e vicinanza alle donne costrette a scappare dalle aree di conflitto ed a quelle che stanno lottando in Ucraina e protestando in Russia.