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domenica 6 marzo 2022

1951: Quando Scauri e Tremensuoli volevano staccarsi dal comune di Minturno.

Porto a conoscenza dei lettori della proposta di legge (1780) d’iniziativa del deputato Mario Lauro Pietrosanti (D.C.), datata 25 gennaio 1951, che chiedeva il distacco delle frazioni di Scauri, di Tremensuoli e località contermini, dal comune di Minturno, in provincia di Latina, e loro aggregazione in comune autonomo, con denominazione di “Scauri sul Golfo”. “La frazione di Scauri del comune di Minturno, in provincia di Latina, aspira vivamente, da tempo, ad essere eretta in comune autonomo. Tremensuoli, frazione anch'essa dello stesso comune, intende distaccarsi da questo, per essere aggregata, quale frazione dell'erigendo comune. Le ragioni di tale vivo desiderio sono varie, e tanto serie che meritano la più profonda considerazione. Le due frazioni, costruite nel piano, sulla marina suggestiva che rende denominazione appunto da Scauri. Ogni qualvolta debbono soddisfare esigenze inerenti atti dello stato civile e propri della vita comunale, debbono recarsi a Minturno, costruita su un colle, a circa cinque chilometri di distanza. In generale, data la scarsezza e la limitata frequenza dei mezzi, tale distanza deve essere o viene coperta a piedi dagli interessati. Da tale disagio emerge un primo motivo di aspirazione all'autonomia. Ma motivo più sentito ancora è la convinzione dagli abitanti delle predette frazioni, che il comune di Minturno abbia fin qui trascurato le loro esigenze, che vanno dall'approvvigionamento idrico, alle fognature, alle strade, alla sistemazione dei marciapiedi ed anche dei giardini pubblici. A quest'ultimo proposito occorre tener presente che Scauri è a mezza strada, si può dire, tra Roma e Napoli. E' servita dalla direttissima che collega rapidamente queste due grandi città con frequenti fermate a Scauri, specie nel periodo estivo, di treni che, da Roma e da Napoli, lasciano discendere una grande  quantità di villeggianti. La Via Appia taglia in due il paese, che è formato da una serie lunga e continua, caratteristica, di case, di campagna, di ville e villette che si allineano, distanziate l’una dall'altra, su detta via, in prospicenza di un mare, nel quale sono rare le tempeste, perché riparato in un golfo, un capo del quale è il suggestivissimo e noto Monte d'Argento. La spiaggia è larga e dotata di una morbida rena bionda, il mare degrada lentamente verso le profondità. Si tratta di una delle più belle spiagge della provincia di Latina, a carattere familiare, tranquilla e sicura, in cui convengono non solo villeggianti di detta provincia, ma anche moltissimi altri della finitima provincia di Frosinone, oltre che famiglie romane e napoletane. I problemi, quindi, innanzi accennati vanno risolti rapidamente, onde non sviare e far disperdere queste correnti turistiche, annuali, che sono fonte di commercio e di introiti considerevolissimi e ragione di vita per molti cittadini delle due frazioni. Ritengono i predetti abitanti che questi problemi, che li riguardano da vicino, siano stati ignorati da Minturno o quasi, nonostante la larghezza dei tributi da loro fin qui versati nelle casse comunali. Vero o non tale addebito, fondata o non tale convinzione, non vi è dubbio che, una amministrazione locale senta più direttamente la necessità e l'urgenza di risolvere alcuni problemi cittadini nei quali si imbatte in ogni ora del giorno. D'altra parte le fonti alle quali il nuovo comune attingerebbe i mezzi economici per far fronte alle esigenze cittadine sono notevoli e di tutto riposo. La popolazione contribuente del comune risulterà di 3.375 abitanti, come dai dati desunti dalla pratica istruita presso l'amministrazione provinciale di Latina del 1947. Di questi 2.089 residenti in Scauri e 1.294 in Tremensuoli. Si tratta di una popolazione attiva e laboriosa, che in gran parte trae la sua ragione di vita nel ferace retroterra, posto a colture varie, ma tutte redditizie, di agrumeti, vigneti, oliveti, orti irrigui, e frutteti. Varie sono le industrie tra cui fiorente quella dei laterizi. La corrente turistica stagionale aumenta, come si e detto, in modo considerevolissimo i redditi degli abitanti di tutte le categorie ed i gettiti dei tributi. Il parere espresso dal funzionario che la prefettura di Latina delegò ad istruire la domanda di autonomia proposta dalle due frazioni, è stata favorevole, tenuto conto appunto delle possibilità economiche dell'erigendo comune. La Deputazione provinciale di Latina, con sua motivata deliberazione il 4 dicembre 1947, pur nella opposizione naturale, spiegabile, del consiglio  comunale di Minturno, diede il suo parere favorevole. Il comune di Minturno potrà proseguire a vivere con i tributi e proventi propri, né viene in alcun modo minacciato nella sua vita e vitalità amministrativa. Insostenibile però appare e si manifesta un'ulteriore unione come l’attuale, tra popolazioni diverse per orientamenti, economie, ed esigenze. Con l'autonomia, oltre tutto, si eliminano ragioni di attrito e di emulazione, che è necessario sedare. Del resto, Scauri e Tremensuoli avendone tutti i requisiti di legge, vi domandano, onorevoli colleghi, in  grazia  di quel principio notevole e benefico di autonomia di cui tanto si parla, la loro autonomia, ed e perciò, di conseguenza, che a mio mezzo, ci permettiamo di chiedervi l'approvazione della presente proposta  di  legge”.

PROPOSTA DI LEGGE

  

ART. 1.

 

La frazione di Scauri del comune di Minturno, in provincia di Latina, e distaccata da detto comune ed e eretta in comune autonomo, con la denominazione «Comune di Scauri sul Golfo».

 

ART. 2.

La frazione di Tremensuoli e località contermini sono distaccate dal comune di Minturno in provincia di Latina ed aggregate al comune di Scauri sul Golfo.

 

ART. 3.

Il Governo della Repubblica è autorizzato ad emanare tutte le disposizioni atte e necessarie alla esecuzione della presente legge.

 

 

La proposta di legge fu bocciata e dunque sia Scauri sia Tremensuoli sono rimaste nel comune di Minturno. Chissà se oggi con la legge stata approvata il comune di Scauri sul Golfo sarebbe il fiore all’occhiello del Lazio meridionale; non lo sapremo mai.


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